VENAFRO – Il ricordo di Stefano Patriciello, “Mignolino” per gli amici

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VENAFRO – Il ricordo di Stefano “Mignolino” Patriciello calciatore, ottimo difensore del Venafro Calcio anni ’70/’80 e prodigo verso Venafro e i venafrani.

Venafro sbigottita per la notizia che nella tarda mattinata l’ha letteralmente sconvolta: la tragica morte di Stefano Patriciello, 62 anni, falciato da un’auto in transito mentre lavorava assieme ai propri dipendenti sulla Statale 158 alle porte di Colli al Volturno. Una tragedia di cui si legge ampiamente in pagina, con dettagli sul violento investimento costato la vita allo sfortunato venafrano ammogliato con una signora del Casertano, papà di tre figli Andrea, Mimosa e Chiara e fratello dell’europarlamentare Aldo Patriciello.

Di Stefano Patriciello, “Mignolino” per gli amici, componente di numerosa famiglia con quattro sorelle e sei fratelli, ricordiamo in questa sede il suo ottimo trascorso da calciatore nelle fila del Venafro anni ‘70/’80 ed altri significativi episodi della sua vita. Stefano esordisce nel Venafro di Promozione allenato da Nicola Stella nel campionato ‘77/’78, sotto la Presidenza di Umberto Cappellari. E’ giovanissimo, appena ventenne, e dopo aver fatto la trafila nelle categorie inferiori, merita l’esordio nella impegnativa Promozione Campano/Molisana giocando da difensore centrale, ossia stopper, anche se non di rado viene schierato quale terzino e proverbiali sono rimaste le sue velocissime discese sulla fascia per crossare al centro per i compagni. Gli altri componenti della rosa del Venafro ai tempi di Stefano “Mignolino” Patriciello: in porta c’era Prato, a difesa giostravano Martino, Pannone, Alterio e lo stesso Stefano, a centrocampo manovravano Mella, Nardolillo, Spitzfingher e Testa e in attacco c’erano Riccitiello, Mian, Zaccarella, Mascio ed Arciero.

Stefano, entrato giovanissimo nella rosa della prima squadra, merita subito le attenzioni di tutti, dalla dirigenza al tecnico, dai compagni di squadra al pubblico venafrano, e resta titolare per un buon decennio, lasciando un ottimo ricordo di se quando decide di lasciare per dedicarsi al lavoro e mettere su famiglia.

Di Stefano Patriciello però non resta solo il ricordo, peraltro bellissimo, di calciatore del Venafro dei decenni trascorsi, ma anche di altro. Anni addietro, titolare di un’impresa artigiana per lavori stradali, decide di regalare alla sua Venafro e ai venafrani un’opera particolare e non di poco conto sotto il profilo economico. Provvede infatti con mezzi, risorse e dipendenti propri di rifare ex novo il manto asfaltato sul piazzale della Basilica di San Nicandro, così da trasformare ed abbellire l’ampio sagrato del luogo di culto dedicato al Patrono di Venafro, nonché Protettore della Diocesi d’Isernia/Venafro. Un’opera magnifica ed assai bella, che ancora oggi fa stupenda mostra di se dinanzi alla Basilica del Martire della città, impreziosendone l’ingresso.

Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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