
VENAFRO – Stefano Patriciello se n’è appena andato e di lui restano ricordi significativi. Lo testimonia un impiegato della Provincia d’Isernia, Franco Ferrara, del Comitato Affari Economici della Parrocchia Maria SS.ma della Libera a Indiprete, comune dell’isernino dove l’uomo risiede con moglie e figlio.
Ecco quanto questi riferisce ad attestare lo spessore sociale ed umano del venafrano scomparso : “Nella primavera del 2016 -afferma Ferrara- si procedette al restauro della cupola della Chiesa di Maria Ss. della Libera, col recupero degli affreschi pittorici della Creatività eseguiti dal Maestro Amedeo Trivisonno. Ebbene i lavori del tempo portano il marchio dell’amico compianto Stefano Patriciello. Quegli, raccogliendo una mia esigenza espressa a nome del Comitato Affari Economici della Parrocchia, si fece carico di quanto da me rappresentato e si adoperò per il finanziamento dei lavori necessari, intervenendo presso l’Enel che stava eseguendo l’intervento. Si rivolse ad un amico dirigente Enel e chiese ed ottenne che l’azienda elettrica provvedesse all’elettrificazione della cupola del luogo di culto, cosa puntualmente avvenuta e che tuttora illumina e rischiara in maniera magnifica la stessa cupola, rendendola ancora più bella e suggestiva. Perciò mi sento di dire che oggi Stefano risplende nella magnifica cornice accanto al Dio della Vita!”.
Una testimonianza bella e preziosa, a significare quanto l’uomo Stefano si prodigasse per la collettività.
Tonino Atella
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