ISERNIA – Si è tenuto, questa mattina, il sit-in di protesta dei Sindacati e delle Rsu dell’Ospedale Veneziale per denunciare “la disorganizzazione del sistema sanitario regionale”.
Per oltre tre ore i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi – Usae, Nursing Up hanno presidiato un’area del nosocomio, chiedendo un cambio di rotta nella gestione della sanità in molise, specialmente in questo periodo di emergenza. Tre le questioni di maggiore rilievo: sicurezza, assunzioni e pagamento delle indennità.
I rappresentanti hanno aspramente criticato la decisione di non realizzare un ospedale interamente dedicato ai malati Covid. La conseguenza inevitabile di ciò, infatti, è stata il ricovero, in contemporanea, di positivi al virus e pazienti di altro tipo all’interno di uno stesso reparto. Evidentemente carenti anche i percorsi di differenziazione delle corsie.
Per i sindacati, quindi, questa situazione ha fatto sì che gli ospedali di Campobasso, Termoli e Isernia non fossero in grado di garantire la sicurezza di operatori e utenti, come dimostrato anche dai numeri relativi alle persone infettate.
I sindacati hanno, poi, criticato l’ipotesi di aprire un nuovo Ospedale Veneziale. Per loro andrebbero potenziate le sedi già esistenti attraverso un rinnovo delle infrastrutture e un ampliamento del personale: una carenza, a loro dire, già insostenibile prima del Covid.
Il sit-in di Isernia è stato il terzo, dopo quello all’ospedale Cardarelli e al San Timoteo.
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