
ISERNIA – Sanità molisana ancora sui carboni, il Movimento nazionale alimenta il fuoco della polemica certa nel ritenere che la disorganizzazione che regna negli ospedali al momento e l’incertezza per quanto si possa fare in futuro non dipenda dal Covid ma dalle gestioni presenti e passate.
“Sotto i colpi della preoccupante crescita dei contagi in Regione, peraltro parzialmente nascosta all’opinione pubblica – ha dichiarato Ivano Manno, portavoce sud Italia del Movimento Nazionale – la sanità molisana sta progressivamente collassando, lasciando privi delle cure adeguate i malati Covid ed abbandonando a sè stessi coloro che sono affetti da altre patologie, pur gravi.
La colpa di ciò, ovviamente, non è del virus, per quanto grave sia l’epidemia, ma della politica locale, che ha progressivamente distrutto la sanità pubblica. Lo smantellamento del servizio sanitario molisano – continua Manno – che ha trovato in Paolo Frattura, ex presidente, il principale propugnatore, vede ora Toma, governatore attuale, come degno prosecutore di tale opera disastrosa; si pensi alla provincia di Isernia, che nel tempo si è vista privata dei nosocomi di Venafro ed Agnone, mentre l’ospedale di Isernia è ormai ridotto al lumicino, con personale carente e strutture inadeguate.
Per questo ad Isernia, fuori l’ospedale, abbiamo affisso uno striscione recante la scritta “Sanità distrutta, la colpa non è del covid”; lo scopo – conclude Manno – è quello di ricordare ai molisani che se oggi in Regione la sanità è un lusso per pochi, se poche strutture private si sono arricchite a scapito dei più, è per colpa di uno stuolo di politici senza scrupoli, che ora sono i diretti responsabili dell’ecatombe prodotta dall’epidemia da Coronavirus”.
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