
ISERNIA – Sono due mesi che Cristina Giancola non torna a casa. Un motivo nobile e ammirevole il suo: restare nella casa di riposo Maria Margani per assistere gli anziani della struttura.
La storia della 32enne, coordinatrice delle operatrici sanitarie della RSA isernina, inizia il 28 ottobre, giorno in cui la ragazza contrae il virus insieme ad altri colleghi e anziani ospiti. Dopo un mese, il 29 novembre, però, risulta negativa ma nonostante ciò non lascia la struttura: decide, quindi, di rimanervi per continuare a dare il suo contributo.
“Ci siamo sentiti in dovere di metterci a disposizione perché gli anziani a quel punto erano in struttura, malati e lontani da tutti. – racconta Cristina – In quel momento, noi eravamo il loro unico punto di riferimento. Eravamo gli unici che potevano fare qualcosa per restituire loro un po’ di serenità che spesso si traduceva in piccoli gesti che, però, portavano gli anziani a sorridere”.
“E’ stato difficile, molte difficile – continua l’operatrice – Ma ciò che ci resterà di più sono gli sguardi. Quando gli anziani stavano male noi operatori cercavano di rassicurarli. Il loro sguardo era sempre lì, fisso su di noi”.
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