ISERNIA – Ancora ritardi e tagli alla sanità pubblica: la protesta di PD e Italia in Comune

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ISERNIA – Ritardi nelle prenotazioni, disagi al Cup e tagli alla Azienda Sanitaria Regionale: questi i temi della conferenza stampa di questa mattina tenuta dai portavoce dei circoli cittadini del Partito Democratico e di Italia in Comune, davanti la sede del Distretto Sanitario Locale.

Fino a prima di Natale le prenotazioni per visite in ospedale, anche senza calendario, potevano essere effettuate sia presso il CUP pentro sia presso gli studi dei propri medici curanti ma anche presso le farmacie. Ora invece, spiegano i comitati, a causa della cattiva gestione della direzione sanitaria regionale, si registra un “fallimento”. A creare discordia è il nuovo sistema digitale. Tale servizio, infatti, pur essendo già nelle mani dell’Asrem, non è stato attivato perché non è ancora subentrata nessuna ditta aggiudicataria. E pertanto il nuovo sistema, anche a causa di un personale non pienamente formato, comporta ritardi e dilazioni dei tempi e inevitabilmente anche lunghe file.

La responsabilità gravissima è dell’Asrem e del direttore generale che, nelle ultime dichiarazioni, rassicura i cittadini e medici dicendo che sarà implementato il servizio ma non ha il coraggio di ammettere le importanti in inadeguatezze che vi sono – spiega Maria Teresa D’Achille del PD – Andava trovata una soluzione già da prima e soprattutto bisognava continuare a consentire a medici e farmacisti di effettuare le prenotazioni in modo tale da non lasciare cittadini e pazienti, specialmente oncologici e ortopedici, in difficoltà. La situazione, quindi, non è stata risolta e non si risolverà se non si deciderà di ripristinare il servizio totalmente.”

“Medici e cittadini hanno descritto l’inefficacia del sistema di prenotazione dei servizi ospedalieri. Qualche volta addirittura tale servizio si è reso anche indisponibile e questo è testimoniato dal fatto che c’erano e ci sono ancora interminabili file con persone al freddo e al gelo che si sono viste chiudere gli sportelli dell’ASL in faccia, dovendo così tornare a casa. – spiega Oreste Scurti di Italia in Comune – C’è quindi bisogno, ora, di un maggior numero di sportelli e di un servizio telematico diretto a risolvere il problema. La direzione generale dice che questa soluzione c’è ma allora come mai c’è ancora la fila? Loro continuano a dire che va tutto bene ma obbiettivamente non è così!”

“Questa è solo la punta dell’iceberg di una sanità pubblica regionale distrutta” questa la chiosa dei due portavoce supportata anche dalle precedenti dichiarazioni dei NAS, intervenuti nei presidi sanitari di Termoli, Agnone e Venafro rilevando forti criticità, e dagli ispettori ministeriali da cui si attendono provvedimenti.

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