
CAMPOBASSO – Il 2 Aprile si celebra la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo indetta nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’obiettivo di questa giornata è quello di far luce sull’autismo, favorendone la conoscenza, promuovendo la ricerca e il miglioramento dei servizi e contrastando la discriminazione e l’isolamento di cui ancora sono vittime le persone autistiche e i loro familiari.
In questo periodo di emergenza il Coronavirus sta mettendo a dura prova bambini, ragazzi, adulti che devono convivere con l’autismo, e accanto a loro, ci sono le famiglie costrette a lottare affinché i loro figli non vengano dimenticati.
In occasione della giornata vengono organizzati in tutto il mondo eventi, letture, incontri, convegni e mostre per sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sull’autismo.
L’Associazione Genitori Autismo Molise comunica “non organizzeremo alcun tipo di manifestazione, poiché il nostro silenzio deve essere assordante come assordante è il silenzio di tutte le istituzioni interessate a vario titolo negli ultimi due anni. Quella del 2 aprile non è una festa ma una giornata di sensibilizzazione. Eppure riteniamo di aver sensibilizzato le istituzioni con mezzi ben più concreti: documenti, incontri, riunioni, atti di diffida, sentenze. Abbiamo ricevuto in cambio il silenzio più totale.”
“Non sarà dunque questa giornata – continua l’Associazione – a rendere sensibili attori sordi per volontà. Tanti sono i ritardi e le mancanze sui servizi da attivare: dalla garanzia delle cure ai centri dedicati. Per non parlare del diritto al rimborso, sancito da sentenza, delle somme erogate dalle famiglie in questi anni di assenza di servizi pubblici”.
Vincenzo Germano, Presidente dell’Associazione, denuncia “Siamo nella stessa identica situazione che abbiamo denunciato più e più volte nel corso degli ultimi due anni. Sentenze non applicate, rimborso delle famiglie osteggiato da un vergognoso rimpallo tra Regione Molise e Asrem attraverso tutti gli attori coinvolti, dall’ormai ex commissario alla Sanità per arrivare al direttore amministrativo Asrem. Nessuna risposta concreta o garanzia di standard di qualità accettabili per un’eventuale presa in carico dal sistema pubblico. Nessun bambino, ad oggi, è stato ancora chiamato.”
“Ma le colpe – aggiunge – ricadono anche su altri attori istituzionali. Il Dpcm del 2 marzo, prevede che anche in zona rossa resti salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso dei laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. In tutta Italia si sono moltiplicati progetti in tal senso. Ovunque, tranne che in Molise. Non una circolare dell’Ufficio scolastico regionale (Usr), non una iniziativa dei singoli Dirigenti scolastici”.
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