ARTE e CULTURA – Turisti e visitatori a Venafro? Difficile data la situazione!

VENAFRO – Sbloccati 550mila euro per il Teatro e la Domus romana
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VENAFRO – Fare il turista, incontrare visitatori e forestieri a Venafro in giro per la città ad ammirare, vedere, approfondire e fotografare? Ad onor del vero non è cosa abituale ed il perché è presto detto.

Da premettere un concetto: la cittadina è sì ricca di storia e testimonianze importanti del passato -si pensi alla denominazione di Via Colonia Giulia, che attesta la rilevanza del contesto nel periodo dell’Antica Roma quando il territorio era di tale spessore socio/culturale/ambientale da meritare un posto di assoluta rilevanza nel novero delle colonie romane ai tempi della Gens Julia- ma tali ricchezze dei tempi che furono
non risultano affatto valorizzate e nelle condizioni ideali per mostrarle ai forestieri ed attrarre turisti e visitatori.

Qualche esempio per esemplificare: il bellissimo e magnifico Teatro Romano con annesse Terme di Sant’Aniello, periferia ovest della città dove i potenti dell’Urbe stanziati nella Provincia della Gens Julia amavano trascorrere molto del loro tempo per la cura del corpo ed i piaceri della mente, tale monumentale Teatro/Terme è sbarrato da lucchetti e cancelli che impediscono a chicchessia di entrare ad ammirare!

Nelle vicinanze, a pochi metri dalla Cattedrale, decenni orsono vennero portate alla luce importanti testimonianze del passato di epoca romana quali segni tangibili della vita trascorsa ma il tutto é oggi miseramente abbandonato, senza cura alcuna e di conseguenza esposto alle intemperie e agli animali selvatici!

Dalla periferia ovest spostiamoci al centro dell’abitato per raggiungere il “Verlasce”, l’antico anfiteatro. Anche qui sostanziale abbandono ed avvilenti cancelli e lucchetti a sbarrare l’accesso, dopo che i primi e parziali interventi di recupero avevano permesso di tornare ad ammirare l’ampiezza e la suggestione della struttura. A seguire però l’intervento è stato interrotto e sono apparsi sbarramenti all’ingresso con lucchetti e cancelli. Dal che lo storico “extra omnes!” anche per il Verlasce di Venafro, che i visitatori sono costretti ad ammirare dall’esterno immaginando solo quanto c’è al suo interno.

Dall’antichità dei Cesari spostiamoci molto più avanti nel tempo per sottolineare altre chiusure che non piacciono ai potenziali turisti ma analogamente nemmeno ai venafrani dei nostri giorni. Il riferimento è per le tante chiese cittadine, scrigni preziosissimi di arte sacra e storia umana e ciononostante chiuse h 24, eccezion fatta per celebrazioni rituali ed altri appuntamenti prefissati. Per onestà un’eccezione c’è, per
fortuna …, ed è rappresentata dalla Basilica del Patrono San Nicandro, continuativamente aperta per una preghiera, un momento di raccoglimento ed ammirarne l’interni, grazie alla disponibilità dei Frati Francescani che da oltre cinque secoli l’accudiscono. Tali religiosi ne garantiscono l’apertura non stop e venafrani e forestieri ne sono oltremodo contenti, accedendovi di continuo.

Tutt’altro invece per gli altri luoghi di culto venafrani. Sempre chiusi, coi turisti che sistematicamente restano esterrefatti all’esterno e contrariati nel trovarle sbarrate. Il motivo? La tutela e conservazione del ricco patrimonio all’interno, fattori certamente importanti e da considerare. Ed allora perché non sottoscrivere un accordo Curia Diocesana/Comune di Venafro in modo da garantire l’apertura delle chiese venafrane, opportunamente tutelate da associazioni di volontariato e protezione civile? Ne guadagnerebbe l’intera collettività locale, ma soprattutto ne fruirebbe il vasto patrimonio storico/culturale di Venafro finalmente a disposizione perché tutti possano ammirarlo. Ed invece niente! Prevalgono in genere lucchetti, catene, cancelli e porte chiuse che tanto deludono ed allontanano turisti, appassionati e visitatori, affossando purtroppo l’importanza storica di Venafro e del suo territorio.

Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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