VENAFRO – Mancata liquidazione delle ore di straordinario agli operai del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, la Confial annuncia battaglie legali in caso non venissero corrisposte in tempi brevi.
In una lettera agli organi di informazione la segreteria regionale del Sindacato isernino spiega “Con la presente ancora una volta per rimarcare la reiterata grave mancanza di rispetto che il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro riserva agli operai anche in vista del periodo natalizio.
Giunti ormai alla fine dell’anno con il periodo Natalizio alle porte a tutt’oggi i
lavoratori e iscritti al Sindacato Confial non vedono ancora liquidate le ore di
straordinario, gli stessi hanno più volte sollecitato il Consorzio al pagamento tuttavia ad oggi non risulta emesso il Mandato per il pagamento delle stesse.
I lavoratori come già detto in passato, in larga parte padri di famiglia, si vedono
negati i loro diritti non vedendo retribuite le ore di lavoro, ore sottratte ai propri impegni e alle proprie famiglie per far sì che nella piana venafrana non venisse a mancare la fornitura idrica, lavorando fino a notte inoltrata.
Il mancato accredito delle ore di straordinario non retribuite dal Consorzio sono quelle maturate dal mese di Maggio 2021 ad oggi (in alcuni oltre 250 ore).
Per quanto detto, dunque, si chiede l’immediata liquidazione dell’intero monte ore di straordinario maturate dai dipendenti del Consorzio di Bonifica della piana venafrana. Se non verranno tempestivamente rispettate le legittime richieste degli operai si agirà per le vie legali.”
E di risposta il presidente del Consorzio di Bonifica venafrano Raffaele Cotugno rassicura “I mandati di pagamento non sono stati effettuati solo per motivi burocratici e per alcuni cambiamenti o assenze di funzionari all’interno degli Uffici, Stiamo valutando quanto spetta ai dipendenti del Consorzio ovviamente per le ore riconosciute di straordinario e quanto prima liquideremo tutto. Non abbiamo alcune intenzione di entrare in conflitto con gli operai faremo tutto quanto ci spetta”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA