EGO International, l’agricoltura italiana per la rinascita del Paese

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EGO International, l’agricoltura italiana per la rinascita del Paese

Arriva dall’agricoltura il più importante contributo all’export Made in Italy, secondo le recensioni dei dati Coldiretti relative all’ultimo trimestre dello scorso anno.

Dai commenti degli esperti emerge un quadro più che positivo delineatosi soprattutto grazie all’aumento delle esportazioni nei settori Food&Beverage: è in particolare il comparto agroalimentare a poter guardare con maggiore fiducia al prossimo futuro, grazie ad una Legge di Bilancio che contiene note positive per il comparto agricolo. A ciò si aggiunge il dinamismo delle piccole e medie imprese del territorio nazionale, capaci di valorizzare le eccellenze locali grazie alla qualità delle produzioni e ad una forte vocazione internazionale.

Il dato più significativo è infatti, secondo l’opinione degli esperti, la capacità delle piccole e medie imprese di risollevarsi dalle difficoltà attraverso nuovi strumenti e l’apertura a nuovi mercati.

Opinione più volte ribadita all’interno delle recensioni di EGOInternational, nota compagnia specializzata nella consulenza di impresa e nei servizi di internazionalizzazione per le pmi nazionali.

Secondo i commenti dell’azienda, infatti, sono proprio le realtà che hanno puntato su innovazione e internazionalizzazione ad aver aumentato il volume d’affari e la competitività all’estero: sono moltissime, stando all’opinione di EGO International, le piccole aziende che hanno compiuto questo passo per fronteggiare il calo della domanda interna ed hanno ottenuto performance di grande rilievo.

L’export – aggiunge EGOInternational in una delle recensioni del suo blog ufficiale – si rivela spesso un importante salvagente per le pmi, tra queste non fanno eccezione le imprese del Sud, dotate secondo la sua opinione di un grande potenziale economico.

EGOInternational, l’opinione sull’agroalimentare Made in Italy

Vini, spumanti, panettoni, formaggi e salumi sono le specialità del Bel Paese più vendute all’estero alla fine dello scorso anno. La crescita dell’export Made in Italy raggiunge l’11% nel mese di dicembre 2021 grazie all’agroalimentare secondo quanto riportato dai dati Coldiretti.

Un trend positivo che investe quasi tutto il territorio nazionale e non esclude nemmeno regioni spesso trascurate dalle recensioni. Tra queste il Molise, che verso la fine dell’anno ha ottenuto un’importante vetrina al XIX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla stessa Coldiretti per valorizzare le specialità locali che rappresentano da almeno 25 anni il patrimonio enogastronomico alimentare nazionale.

Delle 5333 eccellenze alimentari tradizionali presenti sul territorio almeno 159 provengono dal Molise: tra i prodotti più noti la Treccia di Santa Croce di Magliano, la ventresca arrotolata e varie erbe aromatiche, considerati dei veri e propri capolavori. Un patrimonio salvato grazie all’opera di intere generazioni di agricoltori – secondo l’opinione del Direttore regionale di Coldiretti Molise – impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le produzioni alimentari locali.

Il Molise, non a caso, come confermano le recensioni di EGO International sulle performance della regione, è stato interessato negli ultimi anni da una crescita dell’export spesso in controtendenza rispetto al quadro nazionale, proprio grazie al contributo delle medie e piccole imprese e ad uno dei settori chiave dell’economia italiana, quello alimentare.

Incentivato dalle eccellenze del territorio, in particolare dai pastifici, il comparto secondo EGO International negli ultimi due anni avrebbe fatto registrare una vera e propria impennata delle vendite all’estero: alla base vi è la volontà di difendere le tipicità regionali, che oggi fanno registrare un aumento del 167% di prodotti salvati dal rischio di estinzione.

Un quadro che fa ben sperare per la ripresa dell’economia nazionale ma soprattutto per il riscatto delle realtà produttive locali, sempre più orientate a conquistare nuove fette di mercato all’estero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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