
ROCCAMANDOLFI – Rete nazionale per i beni comuni, la conversione ecologica e le generazioni future, startup innovativa di Isernia, hanno scelto il borgo molisano di Roccamandolfi come laboratorio di sperimentazione nazionale del progetto CLAN (Commons Local Area Network) ideato da Marco Filippi, professore emerito del Politecnico di Torino e membro dell’Accademia delle Scienze, e Flavio Corno, professore associato al Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino, e rivisitato e sviluppato da Communia.
Il progetto CLAN è un innovativo modello di rigenerazione culturale, sociale e urbana di piccoli territori realizzato attraverso una strutturata e co-partecipata applicazione di una rinnovata visione dei beni comuni intesi come elementi funzionali alla piena realizzazione delle persone all’interno delle comunità dove vivono e lavorano.
L’idea alla base del progetto CLAN è quella di ricollegare i contenuti e le forme del patrimonio culturale, naturalistico ed esperienziale italiano alle comunità, attraverso legami di senso. Innovative tecnologie digitali popoleranno questi luoghi di un flusso ininterrotto di contenuti scientifici, sociali e artistici per consentire alle comunità di riappropriarsi dall’ intreccio di valori e significati che hanno, nel tempo,
definito la fisionomia e l’ identità delle stesse comunità.
Il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi e l’ intera amministrazione comunale hanno espresso grande soddisfazione per l’importante risultato ottenuto. L’ amministrazione comunale ha aderito alla Rete Communia da dicembre 2021 e grazie a questo può ora realizzare insieme la sperimentazione del progetto CLAN come strumento di rigenerazione culturale e sociale all’interno di un borgo piccolo dotato di importanti attrattori culturali e naturalistici.
Il progetto sarà sviluppato utilizzando il modello Civica Circular Model, un innovativo sistema di co-progettazione, ideato e messo a disposizione da Civica srl, startup innovativa isernina, che consentirà la partecipazione attiva e responsabile della comunità locale in tutte le fasi progettuali, ivi compresa quella della progettazione degli interventi.
Diverse organizzazioni degli oltre 248 nodi di Communia, la Rete nazionale per i Beni comuni, collaboreranno alla co-progettazione e alla successiva implementazione del progetto.
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