CAMPOBASSO – Guerra in Ucraina, l’appello del Vescovo Giancarlo Bregantini ai fedeli dell’arcidiocesi.
“Carissimi, la guerra che è scoppiata in Ucraina ha dato un’infinita tristezza al cuore di tutti noi. Vivissima è la preoccupazione, specie dei bambini e dei giovani. Vedendo queste immagini e pensando alla vicinanza reale dei bombardamenti, l’angoscia diventa domanda: “Perché non è bastata la lezione della pandemia a farci cambiare il cuore? Perché chi governa il mondo non pensa al bene collettivo, soccorrendo i più colpiti dalla pandemia? Perché si bombarda invece di creare ospedali?”.
A queste domande, che i nostri ragazzi ci stanno rivolgendo in questi giorni, non è certo facile rispondere. Ma possiamo appellarci alle coscienze, facendo memoria della logica che ci insegna il Magnificat e che si è rivelata sempre vera nel corso della storia. Il Magnificat, infatti, ci dice chiaro che i potenti saranno rovesciati dai loro troni e che i piccoli e gli umili saranno, invece, innalzati.
La pace e la sua diffusione non si arrende! Mai! Perciò la Pace regni nelle nostre vite, nelle nostre scelte e nei nostri cuori. Mai usare atteggiamenti di violenza o di prevaricazione. Costruiamo ponti e non muri, mediante la stima reciproca e il dialogo fraterno.
In questo momento siamo tutti chiamati ad intensificare la preghiera. In particolare il Papa ci ha chiesto di vivere il 2 marzo che è mercoledì delle ceneri come giorno interamente dedicato al digiuno e alla preghiera per la pace nel mondo.
Le parrocchie della nostra diocesi saranno fari luminosi di preghiera in tanto buio. Saranno organizzati vari momenti specifici in ogni parrocchia. Come diocesi alla sera, alle ore 20.00, faremo un momento intenso di supplica e di adorazione eucaristica nella parrocchia di san Paolo in Campobasso. La preghiera continuerà per tutta la notte fino alle ore 8,00 del mattino, con i turni delle varie parrocchie che vi aderiranno. Si concluderà con la santa messa.
Il Signore ci aiuti a comprendere che l’insensatezza diabolica della violenza si vince con le armi dell’amore e del rispetto reciproco, perché il mondo sia un’arca di fratellanza dove tutti ci possiamo sentirci fratelli”.
C.C.
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