
ISERNIA – Dall’esame del bando di gara sono emersi profili di criticità che potrebbero determinare la violazione del principio comunitario della par conditio, come si evince dalla lettura degli atti.
“Con deliberazione n.42 del 29.11.2021, la Giunta comunale – si legge nel verbale di deliberazione – ha deciso l’affidamento in concessione, per la durata di tre anni a soggetto esterno dei servizi di gestione dei canoni idrici, canone unico patrimoniale e canone mercatale, delle attività di accertamento Imu/Tasi/Tari e della riscossione coattiva di tutte le entrate comunali, demandando al Dirigente competente l’attivazione delle procedure di gara.
Detto bando è stato pubblicato in data 15.2.2022 ed il termine di scadenza per la presentazione delle offerte è fissato al giorno 25.3.2022. Dall’esame del bando di gara sono emersi profili di criticità che potrebbero determinare la violazione del principio comunitario della par conditio, come si evince dalla lettura degli atti e dalle faq inviate ad alcune ditte richiedenti.
Dalla lettura del bando si evincono ulteriori criticità, tra cui spicca quella relativa all’art. 17 (co. 2):
– L’art. 17 co. 2 del disciplinare – si evince nella delibera – reca ripetutamente refusi di stampa con l’indicazione di altro ente;
La Giunta comunale, con apposita delibera n.34 del 23/03/2022 ha formulato infatti “atto indirizzo al dirigente del Settore Finanziario a valutare l’immediata sospensione del bando di gara per l’affidamento in concessione della gestione dei canoni idrici, canone unico patrimoniale e canone mercatale, delle attività Imu/Tasi/Tari e della riscossione coattiva delle entrate comunali, al fine di avviare una verifica amministrativa per il tempo strettamente necessario alla valutazione di una eventuale revoca in autotutela“.
C.C.
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