TERMOLI – Il sindacato ha accettato l’accordo esclusivamente in riferimento ai contratti di solidarietà, ma non sul taglio occupazionale.
“ln data odierna si è svolto l’incontro con l’azienda sul ricorso al contratto dì solidarietà per l’unità motori, 8 valvole e 16 valvole, e una unità cambi per un totale massimo di circa 1056 lavoratori interessati al possibile utilizzo e per il periodo dal 16 maggio 2022 al 31 dicembre 2022”.
Lo rende noto la FIOM CIGL con una nota nella quale si legge: “Durante l’incontro, l’azienda ha proposto un ulteriore accordo per l’uscita volontaria dl 80 lavoratori.
La FIOM non ha condiviso la decisione aziendale di procedere con un ulteriore taglio occupazionale sullo stabilimento di Termoli, in una regione da anni con un alto tasso di disoccupazione, considerando l’investimento della Gigafactory per la produzione di batterie per le auto elettriche.
Pertanto, la FIOM ha ritenuto opportuno sottoscrivere solo l’accordo del contratti di solidarietà, facendo inserire nell’accordo la maturazione dei rate per tutte le lavoratrici e lavoratori, mettendo in sicurezza i livelli occupazionali interessati considerando la crisi economica che stiamo attraversando per la pandemia e per tutte le conseguenze che sta portando la guerra scoppiata in Ucraina che sta provocando la perdita di tante vite umane e l’innesco della Crisi economica a livello globale.
Infine, la FIOM ha sollecitato all’azienda le richieste di incontro unitarie avanzate in precedenza, nel merito del piano industriale della Gigafactory per conoscere i seguenti punti:
– la data dell’avvio dei lavori, la durata e l’avvio della produzione;
– i livelli occupazionali che assorbirà;
– i volumi produttivi;
– la tipologia dei contratti che interesserà individualmente e collettivamente i lavoratori;
– il futuro delle attività produttive degli ultimi investimenti dell’unità motori.
Considerati i punti da chiarire ed il contesto in cui ci troviamo è necessario che si apra nell’immediato un confronto con l’azienda per conoscere nel dettaglio quale sarà il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento di Termoli”.
M.A.
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