
CAMPOBASSO – Blitz serale della maggioranza del Consiglio regionale sulla legge elettorale.
Nel corso della discussione alla manovra di bilancio e quindi di modifiche alle leggi regionali ha presentato un emendamento e perciò cambiato un pezzo della legge elettorale che porta la soglia di sbarramento al 5% rispetto al 3% precedente. Una norma che mette fuori alla porta liste e cespugli di partiti affiliati anche a raggruppamenti di guida. E da qui forti e dure le prese di posizioni dei partiti dell’opposizione di palazzo D’Aimmo.
Il Pd che ha lasciato l’aula al momento del voto con Facciolla e Fanelli dichiarano “Un’aberrazione democratica nel metodo e nel merito, il colpo di mano della maggioranza, che con un emendamento presentato fuori tempo massimo, in sede impropria come il bilancio, cambia la legge elettorale a vantaggio esclusivo dei consiglieri in carica nei partiti maggiori.
Con lo sbarramento al 5%, infatti, si avvantaggiano i partiti e le coalizioni più grandi, con buona pace del pluralismo democratico della società molisana, dei diritti di rappresentanza, della possibilità di tutti, soprattutto dei piccoli partiti e movimenti, di poter accedere ai seggi del Consiglio regionale.
Così riversando all’esterno l’immagine di una classe politica attenta solo alla propria sopravvivenza, senza tenere minimamente conto delle esigenze e della volontà dei cittadini, stracciando ogni regola democratica a meno di un anno dalle elezioni.
Un golpe in piena regola, perpetrato da una maggioranza di centrodestra, e che rappresenterà la sua pietra tombale, un boomerang che gli elettori molisani scaglieranno contro i consiglieri che così facendo, pensano di poter mettere a tacere partiti minori e movimenti civici.
Lo diciamo da rappresentanti di un partito che probabilmente si avvantaggerà di questa norma: oggi si è stracciata, ancora una volta, la democrazia.
Oggi Toma e i suoi consiglieri hanno scritto la pagina più deprecabile e più detestabile della peggior legislatura della Regione Molise.”
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