ISERNIA – Bollette dell’acqua 20/21 in un’unica fatturazione, il Pd bacchetta Castrataro

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ISERNIA – Il Pd prende le distanze dal sindaco Castrataro in merito alla questione legata alle bollette dell’acqua che rischia di avere gravi ripercussioni sui bilanci familiari.

Luciano Sposato, segretario della Federazione provinciale del Pd, con una nota bacchetta Castrataro e la sua Giunta.

Dopo oltre 2 anni – scrive Luciano Sposato – durante i quali la pandemia ha colpito duramente, anche economicamente, i ceti più fragili, la situazione si è aggravata ulteriormente a causa del tanto noto quanto triste evento bellico, che sta facendo lievitare ulteriormente il costo di tutti i beni di consumo di prima necessità. In tale contesto, in queste settimane, le famiglie isernine si sono viste recapitare le bollette dell’acqua relative al biennio 20/21 in un’unica fatturazione.

A tal proposito va ricordato che a seguito di delibera consiliare numero 19 del 28 settembre 2020 il Comune di Isernia si è dotato di un nuovo Regolamento del servizio idrico e di una Carta dei servizi che in modo articolato declinano ogni aspetto relativo all’erogazione di tale servizio. Nell’articolo 36 – continua – , infatti, è contemplato che “il gestore è tenuto ad emettere un numero minimo di bollette nell’anno differenziato in funzione dei consumi medi anni relativi alle ultime tre annualità” .

L’articolo prosegue specificando che il numero di fatturazioni nell’anno è differenziato in 2 bollette all’anno, con cadenza semestrale, per consumi medie annui fino a 100 mc, 3 bollette all’anno, con cadenza quadrimestrale con consumi medi annui da 101 fino a 1000 mc e, infine, 4 bollette all’anno con cadenza trimestrale per consumi medi superiori a 1000 mc.

La scelta di emettere un’unica bolletta relativa ad un biennio risulta essere, a nostro avviso, non solo estremamente penalizzante sotto il profilo economico ma anche in palese contrasto con la normativa vigente.

Il Partito Democratico – conclude Sposato – chiede quindi al Sindaco, alla Giunta, a tutti i Partiti e ai Movimenti presenti in Consiglio comunale di rimuovere tale provvedimento, evidentemente distante dalle politiche sociali che da sempre connotano il centro-sinistra e che indirizzano l’amministrazione a collegare i bisogni dei cittadini al sistema dei servizi e viceversa ma soprattutto a tutelare il loro benessere e la qualità della loro vita”.

C.C.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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