ISERNIA – Al Comune di Isernia la presentazione “Benvenuti a Scapoli” della 46esima edizione del festival Internazionale della zampogna, evento chiave dell’estate molisana e ormai parte integrante del vissuto molisano.
“Mia madre racconta di questa sua infanzia, e delle strade che noi immaginavamo sin da piccoli. Da grande la musica mi ha portato in giro per il mondo e ho scoperto che quelle strade erano ancora più belle di quello che immaginavo. quest’anno sarò ospite in un luogo che ha mantenuto le sue tradizioni, pur trovandosi a sopravvivere nell’era della globalizzazione. Sono onorato di esibirmi in una città che ha sempre preservato l’arte e la cultura.” Incantevoli le parole dell’ospite d’onore della 46esima edizione del Festival Internazionale della Zampogna, Eugenio Bennato – ed incantevole per il Molise ricevere complimenti ed onorificenze sincere per il nostro territorio.
“Ce lo meritiamo – conferma l’Assessore Regionale Molise Internazionalizzazione delle Imprese Vincenzo Cotugno – Come assessorato regionale stiamo facendo un lavoro straordinario sul territorio con grandi investimenti e promozione del nostro territorio e delle nostre eccellenze, così come dei nostri storici eventi. Tutto ha dato un frutto. Veniamo da due anni di sold out a discapito della pandemia, le previsioni per quest’anno sono positivissime. Stiamo lavorando sulla destagionalizzazione, facendo sì che il turismo sia tutto l’anno. Abbiamo oltre 150 eventi che valorizzeranno il nostro territorio. Stasera presentiamo la 46esima edizione del festival della zampogna, e ne siamo immensamente orgogliosi. È uno dei grandi eventi della Regione, dobbiamo esserne orgogliosi”.
Dopo due anni di stop forzato gli organizzatori hanno deciso di allestire un programma ricchissimo, che avrà il suo cloux sabato 30 luglio proprio con l’esibizione del Bennato. Il sindaco, molto orgoglioso dell’evento, dichiara addirittura di “voler condividere le festività del territorio, non essendone gelosi e volendo portare queste festività anche nel territorio isernino nei prossimi tempi”.
Quello del festival è un lavoro molto lungo, e lo conferma Stefano Izzi – Consigliere comunale di Scapoli – affermando fiero che anche in pandemia il festival si è svolto ininterrottamente, seppur in streaming e diversamente dal solito. Va avanti dal 1975, ed è una tradizione che va coltivata. Il ringraziamento – continua – va all’assessore Cotugno che ci ha sempre supportati. “Ma perché abbiamo voluto Bennato? – si interroga – perché studia i fenomeni culturali e sociali del Sud-Italia, e la zampogna è uno strumento meridionale. Non poteva esserci membro migliore per il nostro evento. La zampogna è legata a Napoli, e la zampogna di Scapoli ne è naturalmente derivata.
Il fenomeno delle migrazioni verso Napoli da parte degli scapolesi nasce almeno dal 1740, e la nostra tradizione va ricordata e rinnoavata. Ancona ringraziamo Bennato per la sua partecipazione, e per il fatto che continuerà a lavorare con noi. Suonare è una cosa, progettare insieme è un’altra. Il programma è ampio, oltre alla musica ci saranno laboratori di danza, presentazioni di progetti, canto e non solo – dichiara Christian Di Fiore – invitando a partecipare all’evento così da scoprirlo con i propri occhi. Conclude la presentazione proprio Bennato, riaffermando il legame col Molise e con gli strumenti molisani.
“Il presepe settecentesco è una documentazione straordinaria. Si pensi alla chitarra battente, da sempre presente nella tradizione del Sud. Sono io ad essere fiero di suscitare interesse nei nuovi musicisti della Regione. Vivere la tradizione in maniera dinamica e propositiva è fondamentale. Viva la zampogna e chi la tradisce utilizzandola in modo originale.
Andiamo verso il futuro, e la musica è viva in questo festival più che mai. La grande rivoluzione musicale dell’altro secolo – continua – è stata quella dei nord-africani, che hanno cambiato il volto della musica mondiale. Questo festival ci ricorda che vuol dire interessarsi alla musica popolare in una civiltà totalmente massificata dai media e dai social, che vuol dire ballare la taranta, che vuol dire realizzare i propri sogni.
Viva tutto quello che ci ricorda l’importanza della musica – conclude – quella vera, originale, quella del futuro.” La presentazione si è conclusa con una tipica esibizione musicale, assaggio dello spettacolo di cui sarà possibile fruire al festival.
S.M.
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