VENAFRO – Si temeva il nulla ed invece la determinazione popolare ha consentito a Venafro di celebrare la Madonna delle Grazie.
Il parroco positivo al tampone, anche se per fortuna sta bene in salute, difficoltà a trovare chi portasse in processione la statua della Vergine e difficoltà reali ad allestire un minimo di appuntamenti civili nell’ambito della ricorrenza della Madonna delle Grazie, storicamente celebrata nella cappelletta rupestre pedemontana di Monte S. Croce, giusto a nord di Castello Pandone.
Si pensava cioè alla sola novena di preparazione ed alle Sante Messe il 2 luglio con altro sacerdote all’altare per celebrare la Madonna delle Grazie e nulla più, date le difficoltà accennate ed il relativo interesse di tanti. Ed invece, per fortuna, è accaduto tutt’altro! La determinazione di un singolo venafrano e la volontaria disponibilità contributiva di molti altri hanno fatto sì che la ricorrenza non passasse affatto in silenzio sotto l’aspetto civile. In effetti si è raccolto tra la gente il denaro necessario, si é contattato il gruppo bandistico “Città di Venafro”, quindi l’acquisto di fuochi pirotecnici per “salutare” all’arrivo in piazza Castello l’immagine della Vergine e nella prima serata di ieri 2 luglio si è partiti in processione con alcune decine di partecipanti per lo più donne, dopo aver trovato in extremis i portatori della Statua della Madonna delle Grazie, che assieme ai partecipanti al rito hanno sudato le proverbiali “sette camice” data la calura e l’asperità del percorso. Tutto perfetto, riuscito ed accolto con ampi favori popolari, grazie appunto a determinazione e volontà di diversi venafrani! Dal che rallegramenti vivissimi a quanti hanno reso possibile le celebrazioni civili e religiose in onore della Madonna delle Grazie, perché continui a “guardare” dall’alto Venafro e i venafrani.
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