ISERNIA – Piscina comunale, Castrataro: “Tra fine 2023 e inizio 2024 i lavori dovrebbero essere chiusi e l’impianto collaudato”

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ISERNIA – Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la seduta del Consiglio comunale nella quale finalmente si è fatta chiarezza sui tempi per la realizzazione della nuova piscina comunale chiusa dal 2014.

La seduta del Consiglio si è aperta con la surroga dell’ex assessore Antonella Matticoli (Isernia Migliore) subentrata all’ex sindaco Gabriele Melogli, dimessosi da poco. Approvati anche i tre debiti fuori bilancio relativi agli incarichi di progettazione definitiva per la scuola San Giovanni Bosco dell’anno 2015; per l’intervento di messa in sicurezza della scuola Giovanni XXIII, risalente al 2017 e per la pubblicazione  dell’Avviso pubblico per l’affidamento dei servizi tecnici  per il completamento dell’auditorium.

Punto nevralgico della seduta di ieri pomeriggio, martedì 12 luglio, la questione riguardante la piscina comunale e i tempi della sua realizzazione. Il sindaco Piero Castrataro, sollecitato dalla minoranza, ha finalmente fatto chiarezza spiegando che i lavori per la costruzione del nuovo impianto inizieranno a ottobre di quest’anno e dovrebbero concludersi a inizio 2024.

Proprio sul tema della piscina comunale, nel suo intervento in Aula, il primo cittadino ha detto:

Quando si parla di opere pubbliche – ha esordito Piero Castrataro – il problema sono sempre i soldi. Il bando è stato fatto, ma ha dei problemi. Se una gara è attrattiva e partecipa un solo concorrente il problema c’è perché evidentemente, molti altri concorrenti, non hanno ritenuto che si poteva fare utile d’imprese partecipando a questo bando. Stessa cosa è accaduta per la scuola San Giovanni Bosco dove anche in questo caso c’è un problema. Il problema c’è perché quando nascono i progetti, prima che questi arrivino a bando passano degli anni. Un progetto definito su un prezzario del 2017, poi è successo di tutto, e questo ha comportato un aumento dei prezzi dell’edilizia schizzati del 30 per cento. E quindi, di quei 2,5 milioni di euro, sono 2,6 milioni se non sbaglio, rispetto ai quali c’è stata un’economia di gara di circa 200mila euro, per cui l’appalto viene assegnato per 2,4 milioni, probabilmente ne mancheranno un 20/25 per cento. Parliamo di 500mila euro.

Quindi, il tempo che è passato – ha spiegato – , a parte l’aggiudicazione definitiva e l’individuazione del direttore dei lavori è trascorso per individuare principalmente ulteriori risorse per 500mila euro, necessarie per coprire ciò che manca per i costi. La ditta ha anche fatto alcune migliorie tecniche, un piccolo impianto fotovoltaico da 40 kilowatt e qualcosa per l’arredo dei bagni, non previsti all’inizio. Quello che manca è integrare questa somma di questo 20/30 per cento e chiedere una modifica solo sulla parte impiantistica.Ci siamo fatti dare dal Gestore dei servizi elettrici, il Gse, un cosiddetto tutor per l’efficientamento energetico che assiste le pubbliche amministrazioni. Per la piscina il cofinanziamento del Gse è al 75 per cento. Nell’ultimo bando si poteva aggiornare il prezzario, cosa che non è stata fatta, dunque sono andati a bando gli ultimi prezzi. 

Ci sono dei meccanismi automatici che lo Stato ha ideato per compensare l’aumento dei prezzi che però funziona solo nel momento in cui l’appalto è iniziato, ma al momento i decreti ministeriali coprono solo le spese fatte all’interno del 2022 che vanno al ‘Sal’. Abbiamo interloquito col Gse che ci ha dato disponibilità: il contratto è solo da firmare e ci sarà una clausola per l’integrazione delle risorse, il resto verrà fatto come da decreti ministeriali per l’aumento dei prezzi. Una piscina del genere potrebbe costare a chi la gestisce 150mila euro. noi vogliamo dare in gestione una struttura che possa generare un utile o quantomeno andare in pareggio. Tre, dunque, gli interventi principali che saranno fatti: la piscina eliminerà il gas, utilizzando sono l’energia elettrica per avere l’acqua calda con le pompe di calore; avrà un impianto fotovoltaico che coprirà il tetto, pari a circa 200 kilowatt; infine, un impianto solare termico, come se fosse una tettoia ulteriore, che coprirà tutti i consumi.

Fatta la diagnosi, per la quale ci vorranno un paio di settimane andiamo in Giunta, approviamo il progetto e possiamo partire. Inoltre è prevista la sistemazione dell’area esterna: ci vorranno altri 70-80mila euro  e ci siamo preoccupati anche di montare e smontare il mosaico che c’è. Il contratto sarà firmato entro fine luglio, da lì parte la progettazione esecutiva che penso richieda un paio di mesi, quindi credo i lavori inizino a ottobre. La ditta parla di 12 mesi ma secondo me ci vorrà di più: penso che tra fine 2023 e inizio 2024 i lavori per la piscina dovrebbero essere chiusi  e l’impianto collaudato”. Ci sarà l’impegno di consumare meno acqua possibile. Il Consiglio comunale sarà informato passo dopo passo su tutto l’iter dei lavori. L’impegno mio – ha concluso Castrataro – è quello che la piscina si gestisca autonomamente e senza problemi per chi lo gestisce. Sarà anche un’occasione importante per creare posti di lavoro“.

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