VENAFRO – I ricercatori dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR hanno presentato i risultati dello studio epidemiologico.
Si è svolto in serata, presso la Palazzina Liberty, l’incontro pubblico sullo studio epidemiologico ambientale nella Piana di Venafro. Il tema è da tempo al centro dell’agenda a Venafro e nelle zone limitrofe. Sono state diverse, infatti, le iniziative poste in essere sia a livello istituzionale che dalle associazioni locali.
Lo studio ha interessato i Comuni di Venafro, Conca Casale, Filignano, Montaquila, Monteroduni, Pozzilli, Sesto Campano e Macchia d’Isernia e si è basato sulla ricostruzione del livello di mortalità nell’area in relazione ai rischi ambientali.
Un’analisi ampia, che ha preso in considerazione lo stato di salute dei cittadini degli otto Comuni interessati dal 2006 al 2019.
Presenti all’incontro pubblico, oltre alle istituzioni locali, i rappresentanti delle associazioni, tra cui “Le mamme per la Salute” che hanno richiesto di acquisire ufficialmente tutti i dati presentati, e una delegazione dell’Istituto “Giordano” di Venafro.
Gli studenti del “Giordano”, inoltre, hanno avuto modo seguire lo studio e di visionare in anteprima alcune parti delle indagini ambientali portate aventi sul territorio. Il Cnr di Pisa, infatti, ha intrattenuto rapporti con la struttura scolastica del “Giorano”, coinvolgendo gli studenti in una serie di conferenze. Una testimonianza ulteriore, questa, di quanto la tematica ambientale sia molto sentita nella Piana di Venafro e coinvolga anche le giovani generazioni.
Quanto ai risultati dello studio, Il dottor Fabrizio Minichilli (ricercatore dell’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa) ha spiegato gli obiettivi dello studio, basato su dati individuali che hanno permesso di evidenziare eccessi di malattie cardiovascolari nel territorio legate agli effetti degli impianti. “I risultati – ha sottolineato il dottor Minichilli – sono caratterizzati da un’incertezza dovuta al basso numero di casi esposti e di conseguenza le indicazioni ottenute necessitano di approfondimenti”
Ciò che emerge è che in alcune aree del territorio la presenza di PM 25 è risultata elevata, con valori superiori ai 15 microgrammi e quindi significativamente più alti rispetto ai limiti posti dall’OMS (5 microgrammi). E’ proprio in queste aree che sono emersi alti numeri di malattie cardiovascolari. Il Pm25, infatti, è una polvere sottile in grado di causare cancro ai polmoni e varie malattie cardiovascolari e respiratorie, soprattutto nei soggetti più vulnerabili come bambini e anziani.
“Bisognerà capire quanta parte di questo PM25 è di fonte industriale e quanta è dovuta al traffico” – ha aggiunto il dottor Minichilli – ma per quanto riguarda le malattie cardiovascolari ci sono segnali preoccupanti, mentre le patologie tumorali dovranno essere approfondite utilizzando il registro dei tumori che dovrà essere necessariamente ampliato”.
Presente all’incontro anche il sindaco di Venafro Alfredo Ricci che ha dichiarato: “I dati presentati confermano la situazione di criticità nella Piana di Venafro, con concentrazioni di particelle nelle zone degli impianti produttivi più impattanti. Abbiamo già sollecitato la Regione e l’Arpa al potenziamento del monitoraggio della qualità dell’aria e siamo ancora in attesa delle centraline mobili”.
La problematica maggiore emersa durante l’incontro è quella inerente il registro dei tumori, a tal proposito Ricci ha evidenziato la necessità di potenziare il registro in quanto attualmente non è possibile avere dei dati precisi riguardo le patologie tumorali.
“Lo studio conferma che c’è qualcosa che non va – ha concluso il sindaco di Venafro – si tratta di uno strumento scientifico importante che può consentire di individuare le cause delle criticità ambientali e rimuoverle. Sarà comunque necessario accelerare sui tempi nella realizzazione del sistema di monitoraggio”.
L’incontro odierno conferma una maggiore attenzione sulla tematica ambientale, anche da parte delle istituzioni. Tuttavia, i cittadini chiedono risposte in quanto la salute e la salvaguardia dell’ambiente rappresentano temi che non possono essere sottovalutati e le soluzioni non possono essere ulteriormente rimandate.
M.A.
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