POZZILLI – La RSU FIOM CGIL della SATA ha diramato un comunicato attraverso il quale annuncia lo sciopero dei lavoratori.
Uno sciopero di 8 ore per ogni turno di lavoro, che ha preso il via il 22 settembre e che andrà avanti ad oltranza fino alla costituzione di un tavolo tecnico volto a porre fine alle trasferte obbligatorie. Sotto accusa anche la mancanza di un vero piano che possa rilanciare la produttività del sito.
A spiegare le motivazioni e le modalità della protesta è lo stesso sindacato: “Da anni non si effettuano più investimenti nello stabilimento della SATA Pozzilli, e si sta assistendo a una lenta e inesorabile agonia del sito produttivo, data la mancanza da parte della proprietà di un serio piano industriale di rilancio produttivo del sito. Da circa due anni, poi, si continuano ad effettuare le trasferte comandate presso gli altri siti del gruppo, (Torino e Trento) con comunicazioni inviate via mail una settimana prima, con l’obiettivo di centellinare l’uso degli ammortizzatori sociali, ma senza una chiara visione del fine di questo ulteriore sacrificio richiesto ai lavoratori”.
La RSU FIOM CGIL di stabilimento ha da tempo chiesto di sospendere le trasferte comandate e di incentivare quelle volontarie, ma da parte della proprietà c’è una chiusura netta a questo tipo di soluzione. Per queste ragioni la RSU FIOM CGIL della SATA SPA di Pozzilli, da giovedì 22 settembre ha indetto uno sciopero di 8 ore per ogni turno di lavoro fino a quando non saranno definite le questioni poste da tempo alla Direzione Aziendale Lo sciopero andrà avanti ad oltranza fino a quando non si aprirà un serio tavolo di confronto per il rilancio produttivo del sito di Pozzilli e non verranno immediatamente sospese le trasferte obbligatorie.
M.A.
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