CAMPOBASSO – Le dichiarazioni del Ministro della salute Orazio Schillaci all’inaugurazione dell’anno accademico di Unimol e l’annuncio dei prossimi investimenti in sanità, circa 4,6 miliardi di euro in più per i prossimi due anni, sono giudicati positivi subito ai vertici delle strutture sanitarie convenzionate private (AIop) che hanno così risposto.
“La sanità rappresenta un pilastro fondamentale del nostro welfare, – ha detto Barbara Cittadini presidente dell’Associazione dell’ospedalità privata – da custodire e garantire per i prossimi decenni, con risorse economiche adeguate ad assicurare una maggiore e diversificata offerta coerente alla domanda di salute della popolazione, investimenti, progettualità, formazione professionale, sviluppo digitale, territorialità dei servizi. In questa prospettiva, dal Governo arrivano segnali importanti”.
“Lo stanziamento di 2,2 miliardi di euro nel 2023 e altri 2,4 miliardi nel 2024 – prosegue Cittadini – è un impegno concreto che apprezziamo e che segna un’inversione di tendenza rispetto a un passato caratterizzato, soprattutto, da tagli lineari e scelte di programmazione discutibili. Fanno ben sperare le dichiarazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci, quando afferma di voler consolidare con i bilanci dei prossimi anni gli interventi a favore della sanità e che le carenze e le difficoltà di oggi sono il risultato di scelte sbagliate del passato. Il Servizio Sanitario Nazionale deve essere sostenuto per evitare il tracollo dell’intero sistema”.
Secondo la Cittadini “oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore. Come componente di diritto privato eroghiamo il 28% di tutte le prestazioni e i servizi ospedalieri resi alla popolazione dal SSN, in questa situazione il rischio è di doverli fortemente limitare, se non addirittura interrompere”.
“Le criticità sono molte, come la carenza di personale medico e infermieristico, le lunghe liste d’attesa, la scarsa disponibilità di posti letto. Molto importante – precisa la presidente Aiop – è poi la volontà politica di adottare, come affermato dal ministro Schillaci, un metodo di programmazione parametrata sul fabbisogno delle prestazioni a livello regionale. Occorre rivalutare il territorio, garantendo un’assistenza più capillare e diffusa. Una riforma del SSN si rende, a questo punto, inevitabile”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA