SANITA’ – Protezione Guardie mediche, Fanelli (Pd)” Nessuno interviene, nè Asrem nè la Regione”

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CAMPOBASSO – La sicurezza delle guardie mediche e la protezione degli stessi ambulatori dopo i tanti episodi di prevaricazione a norme inderogabili nell’accesso in luoghi di pronta assistenza medica, sono i temi che la consigliera regionale Micaela Fanelli pone all’attenzione delle istituzioni locali regionali e sanitarie preposte alla protezione di tali luoghi

“L’ultimo episodio di minacce e aggressione verbale solo qualche giorno fa a Termoli, – dice la Fanelli – perpetrato ai danni di una dottoressa da parte del parente di una persona che pretendeva di entrare nell’ambulatorio senza mascherina.
Quello della mancanza di sicurezza delle sedi delle Guardie Mediche non è un problema recente e sconosciuto, ma una triste consuetudine che in Molise va avanti da anni, senza che l’Asrem né tanto meno la Regione o la struttura commissariale, siano mai intervenute seriamente.
Da un censimento dell’Ordine dei Medici sui trentadue ambulatori di continuità assistenziale dei distretti di Campobasso e Termoli, si rileva, ancora nel 2023, la mancanza dei presidi di sicurezza essenziali e perfino la carenza di siringhe e garze.
Eppure, già nel 2019, dopo l’aggressione di un dottore nella Guardia Medica di Colletorto, il Consiglio regionale, su mia proposta, adottò una specifica mozione che impegnava il Presidente della Giunta a fornire indicazioni all’Asrem e alla struttura commissariale per la predisposizione della mappatura e della localizzazione dei presidi territoriali di continuità assistenziale, al fine di elaborare un piano di sicurezza.
Quindi a realizzare impianti di video sorveglianza, anche di concerto con i Comuni, presso le sedi delle guardie mediche, a dotarle di maggiore illuminazione, di videocitofono ed a ristrutturare i presidi di continuità assistenziale, di concerto con i Comuni, a tutela della sicurezza e della dignità degli operatori del Servizio.
Tutti impegni rimasti lettera morta, questo come innumerevoli altri, nell’indifferenza più totale di Regione ed Asrem, incapaci di gestire il sistema sanitario, di proteggere gli operatori, di garantire il diritto alla cura dagli ambulatori della continuità assistenziale, fino ai reparti ospedalieri.
E mentre i molisani attendono ancora il Decreto Molise per l’abbattimento del debito, sbandierato da tutto il centrodestra in campagna elettorale come un risultato da cogliere nell’immediato delle ultime elezioni, il “tira a campare” di questa amministrazione regionale ha già trasformato la nostra terra in un deserto sociale, sanitario ed economico, con i proclami politici che cozzano tristemente con la realtà delle cose.
E se la sanità regionale non è ancora collassata, lo si deve solo all’abnegazione degli operatori sanitari, medici, infermieri, Ooss, tecnici, sui quali ricade ingiustamente tutto il peso del fallimento di una classe politica interessata solo alla propria sopravvivenza, che in cinque anni di mandato non è stata capace di invertire la rotta, ma solo di spingere ulteriormente il Molise verso il precipizio.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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