
ISERNIA – Come tradizione i fedeli isernini si sono raccolti in preghiera, ieri sera, per le vie della città per la processione del Venerdì Santo.
Come da tradizione i fedeli isernini si sono raccolti in preghiera, ieri sera, per le vie della città per la processione del Venerdì Santo. Un’occasione per rendere omaggio in maniera solenne al dramma rievocativo della Morte di Cristo. Migliaia i fedeli che hanno partecipato al corteo religioso guidato dal vescovo della diocesi Isernia-Venafro, monsignor Camillo Cibotti, per quello che è l’evento principale della quaresima che precede la celebrazione della Pasqua. Gli isernini e tanti fedeli, provenienti dai paesi limitrofi, si sono affollati ai bordi delle strade per accaparrarsi il posto migliore per veder passare la processione.
Il Cristo morto e l’Addolorata oltre che i busti degli Ecce Homo, le Croci Calvario e le Croci della Via Crucis, vengono portati in processione da particolari fedeli penitenti scalzi: gli Incappucciati, così chiamati per il cappuccio che copre il loro volto, fedeli che indossano una tunica bianca con un cappuccio dello stesso colore e un cordone rosso alla cintola. Lo scopo del cappuccio è quello ditenere segreta l’identità di chi compie l’atto penitenziale. Il corteo religioso è partito, come sempre, dalla chiesa di Santa Chiara, si è snodato per le principali vie del centro cittadino, creando un’atmosfera suadente e avvolta nel silenzio, interrotta solo dai canti funebri dei fedeli, che hanno seguito l’intero percorso fine alla sua conclusione.
Al lungo corteo hanno partecipato come sempre numerosi associazioni di volontariato e assistenza, con i loro rappresentanti in alta uniforme. Un’occasione di profonda spiritualità condivisa dalla comunità, che risponde sempre con forte e sentita partecipazione, soprattutto quest’anno, con la guerra in Ucraina che preoccupa il mondo.
C.C.
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