Stagione balneare, si parte il 1°maggio fino al 30 settembre: le zone non balneabili

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CAMPOBASSO – Al via alla stagione balneare in Molise. Dal 1° maggio al 30 settembre. Lo ha stabilito la Giunta regionale che al tempo stesso ha fissato il cronoprogramma del campionamento delle acque e della classificazione delle stesse elaborati dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.

I rilevamenti dell’Arpa nei punti di monitoraggio presenti sul litorale verranno effettuati con cadenza mensile. “Sulla base del monitoraggio condotto dai tecnici dell’Agenzia – spiega il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Roberto Di Baggio  – sono state puntualmente individuate le acque interdette alla balneazione e, successivamente, sono state fornite indicazioni ai Comuni interessati sulle azioni da mettere in campo in alcune fasce specifiche del loro territorio.

In particolare, a Montenero di Bisaccia è vietata la balneazione nelle seguenti zone di mare: entro i 50 metri dall’imboccatura del porto turistico e dalle opere foranee; nel raggio di 50 metri dalla foce del fiume Trigno.

A Petacciato: nel raggio di 20 metri dalla foce del torrente Tecchio; nel tratto di litorale antistante la spiaggia libera, per una lunghezza di 1.500 metri ed una profondità di 10 metri dalla linea di battigia, a causa della presenza di sedimenti argillosi nel fondale.

A Termoli: nel raggio di 20 metri dalla foce del torrente Sinarca; entro i 100 metri dall’imboccatura e dalle opere foranee del porto; nel raggio di 20 metri dalla foce del torrente Rio Vivo; nel raggio di 20 metri dalla foce del torrente Sei Voci; nel raggio di 250 metri dalla foce del fiume Biferno.

Infine, a Campomarino: nel raggio di 250 metri dalla foce del fiume Biferno; 50 metri a nord e 50 metri a sud delle opere foranee del porto; nel raggio di 50 metri dalla foce del fiume Saccione.
Particolare attenzione viene riservata alla località Rio Vivo di Termoli, dove l’Arpa eseguirà un monitoraggio quindicinale.

A tutte le amministrazioni locali interessate la Regione ha demandato, in via generale, l’attivazione di ogni iniziativa utile a impegnare i gestori dei servizi idrici nell’attuazione dei controlli sulla funzionalità degli impianti di depurazione e su possibili punti di immissione in mare di acque contaminate in modo che si possa segnalare tempestivamente e gestire ogni eventuale situazione di emergenza ed evitare di esporre i bagnanti alle conseguenze.

Le indicazioni dettate nella delibera sulla scorta delle verifiche realizzate dall’Arpa – conclude Di Baggio – sono improntate alla massima precauzione sanitaria e ambientale. L’obiettivo dell’amministrazione regionale è garantire, infatti, la piena e sicura fruibilità delle nostre acque di balneazione a tutela dei cittadini e dell’ecosistema della costa con evidenti riflessi positivi sull’offerta turistica».

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