CAMPOBASSO – Rinvio a giudizio per i due coniugi di Casalciprano accusati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.
Era venuta alla ribalta nazionale la vicenda di presunti maltrattamenti in famiglia e e presunto sequestro di persona nei confronti di una donna di 68 anni, sorella e cognata dei due coniugi che ieri sono comparsi davanti al giudice dell’Udienza preliminare di Campobasso.
Le indagini erano partite lo scorso settembre, a seguito di una segnalazione ai Carabinieri della Compagnia di Bojano. Secondo le ricostruzioni, la donna era stata accolta in casa del fratello dopo la morte del marito, di lì sarebbe cominciato il suo incubo: costretta a vivere una vita che le forze dell’ordine hanno descritto come “indegna”, all’interno di un tugurio in condizioni igienico sanitarie completamente assenti, senza riscaldamenti e senza alcuna possibilità di uscire, neppure per ricevere cure mediche.
Dinanzi al Gip di Campobasso, i coniugi hanno confermato quella che è sempre stata la loro versione, si sono dichiarati estranei ai fatti e hanno rinnegato la ricostruzione degli inquirenti. Stando alla loro versione, si sono presi cura della congiunta senza farle mai mancare nulla.
Il procuratore capo Nicola D’Angelo, però, è riuscito ad ottenere il rinvio a giudizio e il processo inizierà il prossimo 19 settembre. La coppia è difesa dall’avvocato Demetrio Rivellino, che ha deciso di non avvalersi di riti alternativi.
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