
VENAFRO – Sanità e il suo processo di smantellamento è il tema scottante della campagna elettorale che volge a termine.
Stefano Buono candidato del Pd commenta “Il centro destra uscente in questa campagna elettorale sta parlando di futuro e sta promettendo di tutto.
Toma e i suoi successori anziché parlare di ciò che hanno fatto (?) discutono ancora di ciò che vorrebbero
fare. Li abbiamo visti all’opera. Il processo di smantellamento della sanità pubblica ha incontrato
un’accelerazione improvvisa. Ricorderemo tutti la gestione della pandemia: i posti di terapia intensiva mai attivati, l’appalto del Cardarelli mai completato, la tendostruttura al San Timoteo di Termoli mai resa funzionante, la fuga degli anziani in piena notte da Agnone a Venafro. La condizione della sanità è in Molise al livello più basso in Italia. Siamo ancora commissariati e giova ricordare che il commissario ad acta attuale è sempre Toma, il debito sulle spalle dei molisani aumenta anziché diminuire e le cure non vengono erogate.
La priorità è assicurare la rete di emergenza urgenza. E’ inaccettabile che una persona colta da infarto, ictus o da altro episodio tempo dipendente abbia poche possibilità di salvarsi. E’ altrettanto inaccettabile che i cittadini molisani siano costretti ad andare fuori regione per curarsi, spendendo soldi che non tutti
possono permettersi di avere. Eppure è un diritto sancito all’art. 32 della nostra Costituzione. Occorre
chiedere e ottenere le deroghe al Decreto Balduzzi, la norma che non consente ad una regione piccola
come la Nostra di avere le opportune risorse. Non siamo un quartiere di Roma ma un territorio vasto e
variegato. Poi però occorre investire sugli ospedali pubblici e consentire all’ottimo personale medico e
paramedico di cui disponiamo di essere messo nelle condizioni di lavorare. Vuol dire dare le cure ai molisani ma consentire anche a chi viene da fuori regione di potersi curare, come un tempo accedeva, nei nostri ospedali pubblici e non il contrario. Fare la così detta mobilità attiva vuol dire portare benefici al bilancio regionale ma anche all’indotto economico locale. Questa è l’altezza della sfida che ci si pone davanti.
Scegliere di nuovo Toma e i suoi seguaci e sostituti vuol dire dare un ok definitivo ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni. Votare Roberto Gravina e la coalizione che lo sostiene significa dare una possibilità di riscatto a questa terra.”
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