ROCCHETTA A VOLTURNO – Un docufilm per raccontare l’impresa che gli alpini compirono conquistando Monte Marrone.
Monte Marrone, vetta principale delle Mainarde molisane, è una montagna situata nel ‘Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise’, ed è divenuta famosa per essere stata teatro di combattimento tra gli alpini e i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Già protagonista, nel novembre del 2022, di una iniziativa che le ha attribuito un valore aggiunto quando durante la celebrazione del trentennale della Liberazione in ricordo del ‘Corpo italiano di Liberazione’ e del ‘Battaglione Alpini Piemonte’, è stato inaugurato un monumento simbolo della liberazione delle regioni italiane, composto da 20 blocchi di pietra – ognuno appunto dedicato ad una regione d’Italia – da un’aquila che rappresenta gli Alpini e che si trova in procinto di spezzare le catene della dittatura e più discoste tre croci, simboli dei martiri della libertà.
La vetta delle Mainarde molisane e la sua storia hanno attirato l’attenzione di due importanti registi, vale a dire Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli, quest’ultimo noto inviato Rai e celebre per le tante inchieste seguite per conto della trasmissione ‘Chi l’ha Visto?”.
Il lungometraggio, un progetto curato dalla sezione Abruzzi e patrocinato dallo Stato Maggiore dell’Esercito, tratta proprio l’impresa degli Alpini del ‘Battaglione Piemonte’ sulla linea Gustav per la conquista del Monte Marrone, cima faticosa che fu scalata in Molise in una sola notte, il 31 marzo del 1944 appunto, per riuscire ad arrestare l’avanzata dell’esercito tedesco. Ci son voluti ben dieci anni per riuscire a ricostruire tutti i passaggi fondamentali del docufilm e la difficoltà oltre a rintracciarsi nel periodo di buio provocato dalla pandemia e dal lockdown che non hanno affatto contribuito a facilitarne la realizzazione, ha riguardato più di ogni cosa, come hanno sottolineato i registi, la complessità insita nella ricerca dei superstiti, tenuto anche conto che alcuni di essi non avevano mai rilasciato interviste, come ad esempio Enzo Campanella, generale molisano di Bojano e protagonista indiscusso dell’impresa di Monte Marrone, che non ha mai raccontato come si erano svolti davvero i fatti.
Il lungometraggio è stato curato nei minimi particolari affidando ai membri dei vari ‘Gruppi Alpini della VI zona’ proprio il ruolo dei militi dell’epoca e non solo, infatti per rendere ancora più verosimile la pellicola sono state utilizzate le armi originali d’epoca, tra le quali le italiane Beretta MAB 38, Breda mod.30, Carcano 91.
Hanno sostenuto l’iniziativa anche il War Museum “Rolando Giampaolo” di Castel di Sangro e il “WinterLine Museum di Venafro”.
La proiezione del docufilm avverrà domani 11 agosto alle ore 21:00 nel comune di Rocchetta a Volturno che, insieme al Gruppo Alpini ANA (Associazione Nazionale Alpini) delle Mainarde e con il patrocinio del PNALM (Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise), ha promosso un evento a cui non si può rinunciare se si vuole conoscere in maniera approfondita un capitolo di storia che ha reso famosi i luoghi non lontani dalla propria casa. Un racconto imperdibile che rende onore a chi celebra il coraggio di quegli uomini le cui sottili parvenze si confondono con le immagini dei nostri nonni. Lo scenario unico di un appuntamento storico che ha esaltato il valore e la bramosia annidate nella conquista della libertà.
Federica Passarelli
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