
CAMPOBASSO – Bollino nero da stamane su tutte le strade italiane, su quelle molisane interessate ovviamente l’autostrada A14 Milano Bari, l’Adriatica sempre pericolosa per il traffico intenso verso le spiagge del Basso Molise e soprattutto la malmessa Bifernina dove non mancano le code per i semafori che ne regolano le interruzioni.
Turismo, insomma, come sempre ingolfato che provoca il tutto esaurito in particolare sulla costa dove non si scherza con i prezzi dalla ristorazione alla balneazione con i numeri ballerini riportati qua e là da fonti e agenzie dove ognuno rileva situazioni che spesso configgono disorientando non poco gli addetti ai lavori e quanti si servono di tanto per fare informazione. Per non parlare dell’accoglienza. C’è chi riporta di regione che non si presta molto a ricevere i turisti poi però guardiamo le interviste a quanti arrivano in regione e vediamo puntualmente che si complimentano per l’umiltà la disponibilità umana la gentilezza della gente del posto e tant’altro. Ma andiamo ai “numeri”.
In Molise si parla di arrivi quasi da record, ma sono stagionali di rientro dall’estero, sono quelli soliti del periodo rilevati dove l’accoglienza viene registrata nei noti e soliti luoghi di “produzione”, di economia turistica, sono quelli attratti dai cartelloni estivi di feste e sagre, sparse qui come in tutt’Italia, che poi spariscono da settembre in avanti o segnale di un fenomeno vacanziero sistemico che comincia a orientarsi anche verso il Molise? Per decifrarlo, ripeto, non abbiamo “numeri” di riferimento, ufficiali, ma solo aggiornamenti di Associazioni di settore, agenzie etc. dove ognuna “parla” per sè e spesso, come dicevamo sopra, si riscontrano report statistici differenti.
Manca, perciò, un Osservatorio generale di settore per programmare e informare a cadenza mensile. Prima, ricordiamo, c’erano gli Ept, gli Enti provinciali per il turismo, senza i computer di oggi, che lavoravano con carta e matite eppure in qualche modo funzionavano perchè raccoglievano i cosiddetti “numeri” via telefono, dalle presenze arrivi e partenze, divisi per stranieri, italiani e locali, negli alberghi e in ogni posto della ricettività regionale. Li vorremmo leggere anche a matita quei famosi “numeri”, li rimpiangiamo perchè erano chiari e precisi pronti per il “consumo”, per fare un’informazione la più corretta possibile veicolata anche alla classe politica che senza un quadro analitico di riferimento naviga a vista continuando a ricordare solo fiere sagre e avvenimenti di periodo senza un calendario strutturale su base annua e nei luoghi dove le attività di attrazione distribuite in ogni mese dell’anno potrebbero essere connesse ad un turismo tipico regionale.
il direttore
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