L’olio Evo Licinivs di Venafro conquista la medaglia d’oro a Dubai

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VENAFRO – L’olio extravergine Licinivs di Venafro vola sempre più in alto e conquista la medaglia d’oro a Dubai.

“La dolcezza del clima, la postura e la qualità del terreno danno a questa pianta tanto rigoglio di vita e tanta forza di fruttificazione, che può dirsi esser Venafro, dopo l’oriente, la seconda patria dell’ulivo. Da ciò nacque che gli antichi scrittori da Catone a Plinio hanno con tanta lode fatta menzione dell’ulivo e dell’olio venafrano”. Con queste parole Francesco Lucenteforte nel capitolo IX della sua “Monografia Fisico – Economico – Morale di Venafro”, scritta tra il 1877 e il 1879, celebra il frutto che ha ispirato scrittori e poeti sin dall’epoca romana. E’ storia ampiamente conosciuta quella che narra come l’olivo a Venafro sia stato introdotto, secondo la tradizione, intorno al IV secolo a.C. da Marco Licinio il quale avrebbe selezionato una cultivar, l’attuale aurina chiamata Licinia in suo onore.

Il profumo fruttato dell’oro verde di Venafro, un tempo non destinato a tutti essendo prerogativa delle tavole degli imperatori e degli aristocratici, è sempre stato considerato il migliore del Mediterraneo ma dopo la scalata degli ultimi anni si può affermare con certezza che lo sia anche a livello non solo nazionale e internazionale ma addirittura a livello mondiale.

Fautore di questo successo straordinario è Ernesto Di Muccio, titolare dell’azienda agricola che sorge nel comune di Venafro e che fa parte del noto e importante ‘Parco Regionale dell’Olivo di Venafro’ (area protetta dedicata all’olivo e inserita nel prestigioso Registro Nazionale dei Paesaggi rurali storici). Quella della famiglia Di Muccio è una realtà olivicola nata nel 1948 che produce l’olio extravergine di oliva ‘Licinivs’ ottenuto dalle olive appartenenti interamente ad una delle più antiche varietà del Molise: la ‘Monocultivar Avrina’, una varietà esclusiva di Venafro identificabile proprio con l’antica Licinia dei Romani.

Un olio pregiatissimo dunque, che ha mostrato tutta la sua raffinatezza e specialità vincendo ben ventuno premi, una quantità esorbitante considerato che questo record ha interessato solo l’anno in corso: da gennaio sino ad oggi si è aggiudicato infatti il primo posto in competizioni che lo hanno premiato ‘Olio d’Italia’, ‘Gocce d’oro d’Italia’, ‘Gocce d’oro Internazionale’, solo per citarne alcuni. Premiato inoltre da Gambero rosso (Guida di Gambero Rosso) si è anche aggiudicato il primo ‘Premio Mondiale Lodo’ ottenendo la definizione di ‘Olio Evo Licinivs Lodevole, Unico ed Emozionante’. Eppure la soddisfazione più grande l’ha ottenuta qualche giorno fa, quando ha visto attribuirsi un riconoscimento giunto nientemeno che da Dubai, dove ha conquistato la medaglia d’oro mondiale per il migliore ‘Olio Evo Licinivs con la sua particolarissima oliva Avrina, autocona e propria di Venafro’.

L’entusiasmo con cui Ernesto Di Muccio racconta della imponente vittoria non può che coinvolgere l’ascoltatore avendo questo importantissimo premio l’ulteriore merito di rendere orgogliosa una intera comunità – quella venafrana – per la quale la raccolta delle olive e la produzione di olio è anche sinonimo di identità, quella identità antica confusa nell’espressione familiare adottata dai tanti poeti e scrittori che ne hanno celebrato, esaltandolo, il colore aureo, il sapore, la delicatezza e l’aspetto raffinato. Se l’olio di Venafro è stato definito ‘Ultra Premium Evo miglior olio del mondo’, divenendo così motivo d’orgoglio per chi ne condivide l’origine geografica, è grazie alla costanza e all’impegno di chi ha creduto fortemente nella superiorità di un frutto che ora sventola il suo primato sui tetti del mondo, in virtù dell’intraprendenza e dell’intuito che hanno spinto Ernesto Di Muccio a candidare la sua carta vincente quasi all’ultimo minuto.

Una scelta indovinata però, perché  “dopo un mese e mezzo abbiamo ricevuto la comunicazione del premio da Dubai dove si sono detti onorati di poter lavorare con noi”, così spiega il titolare dell’azienda aggiungendo quanto questo riconoscimento sia “motivo di grande soddisfazione e forte orgoglio. Posso dire che abbiamo stravinto in quanto siamo stati premiati anche per la migliore ‘Monocultivar Avrina’. Una vittoria ancora più significativa per noi che curiamo gli uliveti senza uso di pesticidi”.

Tempo fa qualcuno si chiedeva che fine avesse fatto l’olio di Venafro, domandandosi il perché della sua scomparsa nell’anonimato dei tanti extra vergini in circolazione, del perché non si distinguesse più dagli altri cadendo così nell’ordinario e nella normalità e soprattutto perché mai nessun produttore fosse davvero in grado di dimostrare che a Venafro si ottiene quello che gli antichi consideravano l’olio più buono del mondo.

Oggi possiamo affermare senza alcun dubbio come queste domande non abbiano più motivo per essere formulate. Con certezza si può sostenere che Ernesto Di Muccio è l’erede di quel periodo storico, forte della sua capacità di essere stato in grado di sottolineare in maniera vincente cosa sia l’eccellenza acclamata da agronomi, scrittori e poeti. Non è l’olio che sa di lanterna ma è quello puro per il quale Varrone si chiedeva quale fosse l’olio da poter paragonare con quello venafrano. Durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Dubai il prossimo novembre si realizzerà ciò che scriveva Bartolomeo Gandolfi nel suo ‘Saggio storico e pratico sopra gli ulivi’ a proposito della necessità di procacciarsi l’olio più illustre, ovvero  “quello in ispecie di Venafro riputato superiore ad ogni altro”.

F.P.             

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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