
VENAFRO – Spaccio di cocaina, una donna in custodia cautelare. Il Gip ha disposto il carcere nei suoi confronti, perché ritenuta responsabile di gestire la vendita di stupefacenti presso la propria abitazione.
“Questa mattina – si legge in un comunicato del procuratore Carlo Fucci – i Carabinieri della Compagnia di Venafro hanno dato esecuzione ad un Ordinanza con la quale l’Ufficio GIP del Tribunale di Isernia, su richiesta della Procura, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di una donna venafrana, ritenuta responsabile di gestire presso la propria abitazione in via Maiella, una stabile attività di spaccio di stupefacenti di tipo prevalentemente cocaina.
Le indagini, dei Carabinieri di Venafro, hanno dimostrato come gli interessati, già evidentemente a conoscenza della collocazione del luogo di approvvigionamento, accedevano all’immobile e salivano al piano dove, tramite l’apertura parziale della porta o mediante l’accesso all’appartamento, gli veniva consegnato lo stupefacente dietro compenso.
La donna era già stata coinvolta in una analoga attività di indagine nel 2018, quando fu destinataria della medesima misura cautelare insieme al compagno (oggi residente altrove) per una fiorente attività di spaccio svolta nella stessa abitazione di via Maiella: in sede di giudizio abbreviato i due furono condannati alla pena di sei anni, due mesi di reclusione e una multa pari a 28mila euro, poi ridotta dalla Corte d’Appello di Campobasso alla pena di soli due anni e quattro mesi e poco più di 4mila euro di multa. Nonostante l’espiazione della precedente condanna, quindi, secondo quanto emerso dalle attuali indagini, l’indagata avrebbe ripreso a spacciare nello stesso luogo e nelle stesse modalità già riscontrate nell’anno 2018.
In ogni caso, la donna dovrà comparire nei prossimi giorni dinanzi al Giudice il quale, ascoltate anche le sue spiegazioni e gli argomenti proposti dal suo difensore, valuterà nuovamente la fondatezza dell’imputazione e la sussistenza delle esigenze cautelari a sostegno della misura cautelare adottata”.
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