
ISERNIA – Con una situazione di parità di voti l’assise di Palazzo San Francesco ha votato, ieri sera, contro l’ipotesi di incompatibilità di Claudio Falcione che resta dunque in Consigliere comunale.
Claudio Falcione resta Consigliere comunale, la votazione in Aula sulla sua incompatibilità per lite pendente (ha una causa in corso con l’Ente per un credito che ritiene di vantare) è terminata in parità, con alcuni membri della maggioranza (tra cui lui stesso) che hanno votato contro la deliberazione. La proposta è stata quindi respinta dall’Aula.
“Personalmente – scrive su Facebook il consigliere comunale di maggioranza Umberto Di Giacomo – dell’esito mi interessa poco, è un tema su cui abbiamo deciso per la libertà di voto, ma nel mio intervento ho voluto spiegare che per ragioni di principio e di coerenza io e il mio gruppo avremmo votato per la decadenza di qualsiasi consigliere X. Io stesso avrei chiesto agli altri di votare così se la cosa avesse riguardato me. È evidente che ci troviamo davanti a una legge assurda, ma rimane sempre una legge e quindi è nostro compito rispettarla.
La norma (art. 63 del TUEL) – evidenzia Di Giacomo – , con una mano assegna al Consiglio la competenza di decidere liberamente nel merito della propria composizione e dall’altra precisa che la lite pendente è causa di incompatibilità e quindi va rimossa. Ho chiesto al consigliere Falcione di far cadere questa causa, rinunciando al credito che ritiene di vantare, ma questo non è accaduto. Anzi, lui ha addirittura deciso di votare su se stesso, dicendo no e pareggiando i conti. Un anno fa, in occasione di un voto del Consiglio su un debito fuori bilancio riguardante un mio lontano parente, io uscii dall’Aula, per ragioni di opportunità.
Al termine della votazione la minoranza ha applaudito, ma c’è poco da esultare. Fin quando la legge obbligherà i consiglieri a travestirsi da giudici – conclude Di Giacomo – ne usciremo sempre tutti sconfitti”.
C.C.
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