BOJANO – Erano stati cinque i colpi messi a segno la notte tra il 5 e 6 settembre, nei comuni di Cercemaggiore, Busso e San Giuliano del Sannio.
A distanza di poco più di due settimane dagli episodi delittuosi che avevano destato allarme, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano, coadiuvati dalle stazioni di Baranello, San Giuliano del Sannio e Cercemaggiore, hanno fatto luce su una coppia di ladri in trasferta.
Due giovani di 24 e 41 anni, provenienti dal beneventano, sono stati deferiti all’A.G. di Campobasso con l’accusa di furto aggravato in concorso. Nella tarda serata del 5 settembre giungono in auto a Cercemaggiore, dove utilizzando un masso di grosse dimensioni, mandano in frantumi la vetrata di una macelleria, rubando qualche spiccio dal registratore di cassa e poco dopo nello stesso centro si impossessano di una utilitaria di piccole dimensioni. Con questa, in un secondo momento, vanno a Busso, spaccano la porta a vetri di un caseificio, dal quale rubano l’incasso, circa 200 euro, per poi dirigersi al bar sulla 87, adiacente al distributore di carburante, nel quale tentano di entrare sempre utilizzando un masso, ma non riescono nell’intento. Prima di fare rientro a casa, fanno tappa a San Giuliano del Sannio per un ultimo tentativo: rompono la vetrata di un alimentari/tabacchi, che però è assicurata da una ulteriore saracinesca a grate che impedisce loro di portare a segno il colpo che avrebbe visto sicuro introito con i pacchetti di sigarette a disposizione.
L’immediata attività di indagine dei Carabinieri dei territori interessati, ha consentito di raccogliere una serie di immagini di sistemi di videosorveglianza, sia pubblici che privati, dislocati sul territorio che hanno dato modo poi agli uomini dell’Aliquota Operativa di ricostruire il puzzle e dare un volto ai due autori, peraltro già noti alle forze dell’ordine.
Una volta individuati, uno scambio informazioni con il Comando Provinciale di Benevento ha portato al rinvenimento, la sera del 7 settembre, dell’autovettura rubata a Cercemaggiore e alla denuncia di uno dei due che nell’occasione era stato fermato alla guida.
Rimanendo in tema di autovetture rubate, questo non si tratterebbe di un caso isolato. La mattina del 20 settembre, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, hanno rinvenuto una FIAT 500 X di colore bianco, sulla SP106 che conduce a Campitello Matese. L’autovettura, visibilmente danneggiata nella parte del cruscotto sotto lo sterzo, verosimilmente per la messa in moto, era stata rubata la mattina prima a Termoli. La vittima del furto l’aveva lasciata in sosta davanti alla Stazione per aspettare la figlia che giungesse con il treno. Le indagini cercheranno di fare luce sulle dinamiche, soprattutto perché la vittima risiede nella zona del rinvenimento.
L’attività preventiva delle pattuglie dislocate sul territorio ha poi portato anche alla denuncia di due soggetti, uno dimorante in un comune nell’hinterland bojanese, sottoposto a detenzione domiciliare con obbligo di permanenza in casa nelle ore notturne, stato sorpreso all’interno di un night club in tarda notte. L’altro, invece, un 53enne della zona, segnalato all’Autorità Giudiziaria poiché sorpreso alla guida con un lampeggiante blu sul cruscotto, uguale a quelli in uso alle Forze di Polizia, del quale non era in grado di fornire alcuna giustificazione.
Con l’approssimarsi della stagione invernale e l’imbrunire, complici le condizioni meteo e la scarsa visibilità, è fisiologico il ritorno delle azioni predatorie in pregiudizio di private dimore, motivo per il quale il Comandante della Compagnia, ricorda quei piccoli accorgimenti che possono fare la differenza, quale dotarsi di un sistema di allarme collegato con la centrale 112, segnalare qualsiasi auto o persona sospetta, sorvegliarsi a vicenda come stile di buon vicinato, evitare di utilizzare in maniera sconsiderata i social condividendo in tempo reale abitudini e posizioni, dissociare la custodia di beni di valore se non riposti in idonee cassette di sicurezza predisposte da istituti di credito. Di non secondaria importanza sono gli impianti di videosorveglianza sia privati, ma ancor di più pubblici, che rappresentano un ineludibile strumento di indirizzo dell’attività investigativa, nonché di cristallizzazione del delitto, a prescindere dalle modalità di esecuzione della stessa o dai mezzi utilizzati, ma la possibilità di riscontri anche postumi è molto importante, come dimostra questo caso.
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