VENAFRO – Interessante e carismatica iniziativa quella promossa dall’Associazione ‘Parasacco’ che con la collaborazione dell’Architetto Valente ha proposto un incontro culturale fondato sulla conoscenza del territorio.
L’Associazione ‘Parasacco’, promotrice di diverse iniziative tutte improntate sull’idea di diffondere il più possibile i tratti salienti della venafranità genuina e schietta, ha avuto l’intuizione di porre in essere una iniziativa interessante e lodevole che è stata accolta con immenso entusiasmo dai fruitori dell’incontro.
Una passeggiata nel Centro Storico della piccola città che si è avvalsa dell’ausilio e dei racconti dettagliati dell’Architetto Franco Valente, cicerone esperto che ha condotto il gruppo attraverso Palazzi antichi, vicoli e vecchie storie dimenticate.
Una prima domenica d’autunno che si è resa complice dell’evento rimandando indietro con la mente al tempo trascorso che, come un bravo ceramista, ha plasmato le sembianze di un mondo ormai perduto. La camminata per i vicoli che conducono verso le antiche dimore ha prodotto sentimenti contrastanti, perché ha favorito una linea di demarcazione tra la bellezza e tutto ciò che della bellezza rimane: a volte piccoli capolavori sulle pareti di un vecchio palazzo, altre volte mura sbrecciate e scale di un passato lontano sommerse da deiezioni di volatili, un vecchio pianoforte abbandonato, carteggi segreti che restano sigillati in una severa biblioteca domestica.
Valgono i racconti delle persone più grandi che consentono alla fantasia di chi ascolta di formarsi un piccolo schermo aperto sul passato assecondando la percezione di una vita quotidiana che si è consumata e che i resti di un palazzo, da soli, non riescono a rievocare alla perfezione.
E’ ciò che la scrittrice Carmen Pellegrino sostiene quando spiega che nei luoghi abbandonati, nelle viuzze mezzo crollate si può rintracciare una bellezza speciale, quella nascosta nelle piccole storie che possiedono la capacità di nutrire l’immaginazione e ipotizzare quale quotidianità abbia attraversato ad esempio Via Plebiscito, la cosiddetta via “P’ Rent”, o Via Cavour e le facciate delle chiese che giocano a nascondino tra le case, i palazzi e le vecchie pietre.
Coloro che hanno avuto modo di approfittare dell’idea messa in pratica dall’Associazione ‘Parasacco’, un’idea che andrebbe riproposta come fosse un appuntamento mensile, hanno trascorso momenti piacevoli segnati da una interessante dimensione culturale, nella ricerca del bello annidata tra cardi e decumani. Se la conoscenza ha ancora una carta da giocare bisogna destinarla alle occasioni offerte dalle associazioni presenti sul territorio, guardiane attente che sorvegliano la rinascita di un paese che stenta ancora ad ottenere il suo riconoscimento tra le realtà di una regione assopita sulle proprie potenzialità. Ben vengano allora proponimenti come quello della passeggiata nella storia, esortazione ricamata a dovere che ha sorretto le intenzioni di valorizzare l’antica città dalle trentatré chiese.
Federica Passarelli
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