CRONACA – Residence a luci rosse sequestrato dai Carabinieri

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CAMPOBASSO – Sequestrato dai Carabinieri un immobile nel capoluogo regionale per interrompere l’attività di prostituzione.

Tanto dopo un’ordinanza del Gip del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica del Tribunale del capoluogo regionale. E’ quanto spiega un Comunicato stampa della Procura della Repubblica del Tribunale di Campobasso che riporta  dettagli dell’operazione avviata circa un fa.

“I militari del Nucleo operativo e radio mobile della compagnia di Campobasso hanno dato esecuzione ad un’ordinanza della giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale ordinario di Campobasso che, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo di un immobile con l’ordine di sgombero e il divieto di accesso ai locali. Trattasi di un residence sito nel cuore della città, sequestrato al fine di interrompere l’attività delittuosa posta in essere dagli indagati che ivi tolleravano l’esercizio dell’attività di prostituzione di diverse donne, svolta all’interno degli appartamenti concessi in locazione temporanea, condotta prevista e punita dall’art. 3 comma 3 e art.4 comma 7 della legge Merlin (20 Febbrai0 1958 n.75).

L”attività di indagine coordinata dalla Procura di Campobasso ha avuto inizio nel mese di agosto 2022 a seguito di una denuncia per presunte minacce, sporta da un cliente abituale delle prostitute all0ggiate nel predetto residence. Al termine di un’approfondita e dettagliata ricostruzione dei fatti, della durata di circa un anno, si ha avuto modo di riscontrare come  i gestori del residence consentissero gli appartamenti venissero utilizzati per l’esercizio della prostituzione in modalità stabile e continuativa garantendo, da un lato, l’accesso illimitato ai clienti delle donne, senza alcun controllo o monitoraggio e, dall’altro riservatezza nell’utilizzo della struttura ricettiva in maniera esclusiva.

Le modalità di “ingaggio” – conclude il comunicato stampa della Procura della Repubblica di Campobasso – da parte dei clienti avvenivano tramite l’uso di siti web dedicati agli annunci per incontri sessuali, con le immagini riportate che ritraevano le donne, di diverse nazionalità che promettevano prestazioni sessuali a pagamento. Gli incontri avvenivano presso la struttura sequestrata, sprovvista di servizio di portineria, attraverso l’utilizzo del citofono riportante l’interno corrispondente ad un appartamento del residence, generando un frequente afflusso di uomini nell’area, notato anche dai residenti. Si è cosi messa in luce la complessità e la diffusione del fenomeno illecito il cui giro di affari è stato stimato approssimativamente in 30.000 al mese per le prostitute (circa 7500 cadauna) e 8400 euro.

Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali i soggetti coinvolti potranno esperire, in ottica difensiva, tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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