ISERNIA – Si è chiuso per ora il caso del consigliere Claudio Falcione con il Consiglio comunale che a maggioranza ha votato l’incompatibilità.
Annullare, in autotutela la deliberazione del Consiglio comunale n.80 del 21 settembre 2023, non accogliere le osservazioni presentate dal consigliere comunale Claudio Falcione in merito alla insussistenza della condizione di incompatibilità prevista dall’art. 63, comma 1, n.4 del d.lgs. n. 267/2000; contestare in via definitiva, la sussistenza della causa di incompatibilità; invitare il consigliere Falcione a rimuovere la causa di incompatibilità contestata entro il termine di dieci giorni e precisare che, qualora il consigliere interessato non provveda alla rimozione della causa di incompatibilità entro il termine di legge, si adotterà il provvedimento di decadenza previsto dall’art. 69, comma 5 del d.lgs. n. 267/2000. Questa è la sintesi della proposta di deliberazione che il sindaco Castrataro ha portato ieri pomeriggio in Consiglio comunale per dirimere il caso Falcione.
Quella di ieri pomeriggio è stata una seduta di fuoco con scambio di accuse e tensioni tra maggioranza e minoranza. Il Consiglio ha approvato, con 18 voti favorevoli, l’annullamento in autotutela della precedente delibera, quella dello scorso 21 settembre secondo cui Falcione non poteva votare il provvedimento che sanciva la sua incompatibilità. Sul voto la minoranza ha abbandonato l’Aula e la maggioranza si è spaccata con tre consiglieri che non hanno partecipato al voto, due del Pd (Toto e Perpetua) e uno del M5S (Barone)
Infine il il Consiglio ha votato a maggioranza l’incompatibilità del consigliere comunale Claudio Falcione con 17 sì, due no (Perpetua e Barone) e un astenuto (Gabriele Olivieri di Isernia Futura). Falcione ha ora dieci giorni di tempo per rimuovere la causa di incompatibilità.
Per il sindaco Piero Castrataro quella di ieri è stata una brutta pagina nei rapporti tra le forze politiche di maggioranza e minoranza in cui hanno perso tutti,
C.C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
