
CAMPOBASSO – 562 milioni di euro da azzerare in 30 anni. Il Piano di rientro della Giunta regionale approvato ieri con una delibera, sulla carta, ha questo obiettivo.
Una montagna di soldi per una regione piccola come il Molise di meno 300 mila abitanti che dovrà smaltire un disavanzo impressionante sostenendosi un po’ con i fondi stanziati dallo Stato i 40 milioni subito per la riduzione del disavanzo oltre al decennale prestito di 200 milioni di euro e soprattutto con gli aumenti dell’addizionale Irpef che balza al 3,33% per redditi superiori ai 28 mila euro e probabilmente con altro ancora per quanto è nei poteri del Governo regionale, carburanti, bollo auto etc. Una croce messa sulle spalle dei cittadini molisani che vivono in un territorio dove non c’è alcuna possibilità di aumenti di Pil e quindi con entrate ridottissime e con una condizione occupazionale di assoluta arretratezza. Quindi una manovra locale lacrime e sangue da cui la Regione non vede come uscirne maturata anno per anno da debiti e mutui del passato e da cui le casse regionali sperano di recuperare subito 17 milioni di euro. Ovviamente qui parlare di futuro roseo per questa regione è davvero una chimera e non ci meraviglieremo che si cominciasse a parlare concretamente di macroregione.
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