CAMPOBASSO – Maltrattamenti in famiglia, l’ennesimo episodio evidenziato e posto sotto giudizio dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Campobasso dopo le dovute indagini della Squadra Mobile della Questura del capoluogo regionale.
Nella nota della Procura della Repubblica a firma del Procuratore dott. Nicola D’Angelo si legge “Nella giornata del 31 ottobre personale della squadra Mobile della Questura di Campobasso ha dato esecuzione a una misura cautelare personale emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica -consistente nell’allontanamento dalla casa familiare e nel divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi da questa frequentata.
Questa Procura ricevuta la segnalazione della persona offesa , coniuge convivente del deferito (già destinatario del provvedimento di ammonimento da parte del Questore ) e delegata la citata Squadra Mobile per l’effettuazione di immediate indagini anche alla luce di disposizioni introdotte dal c.d codice rosso non appena ricevuto l’esito dell’attività di indagine, richiedeva al Gip una idonea misura cautelare. Il Giudice applicava così la misura cautelare ad un soggetto ritenuto gravemente indiziato del reato di maltrattamento in famiglia di cui all’art.572 c.p.in danno della propria coniuge convivente, nonché di lesioni aggravate sempre a danno di quest’ultima.
La condotta si è espletata attraverso molteplici tipologie di molestie percosse e ingiurie fino ad arrivare in vera e propria aggressione fisica ; condotte tali da costringere la donna a vivere in una condizione di paura per la propria incolumità.
La vicenda rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente negli ultimi anni ed il cui contrasto capillare – tra gli obiettivi di questa Procura – è il doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati-
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali l’indagato potrà esperire in ottica difensiva tutti i rimedi processuali previsti dal Codice di rito.”
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