CASTEL SAN VINCENZO – L’8 agosto 2023, a ridosso delle vacanze estive, la società Enel Produzione Spa ha comunicato tramite posta elettronica ai comuni di Pizzone, Castel San Vincenzo, Montenero Val Cocchiara ed Alfedena, l’intenzione di realizzare sul loro territorio, una mega centrale idroelettrica da 300 Mw (a fronte di 94 Mw di potenza installata in tutto il Molise) denominata “Pizzone II”.
Nell’opera realizzata da Enel Green Power è prevista la costruzione di 10 km di gallerie, (producendo circa 1 milione di mc di inerti), condutture forzate ed elettrodotti per diversi chilometri, in aree rientranti nel perimetro di siti di Rete Natura 2000, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e nell’area contigua dello stesso, con ripercussioni inevitabili sul benessere e l’equilibrio degli ecosistemi, sulle possibilità di sopravvivenza di specie animali e vegetali, tra cui non possiamo dimenticare l’orso bruno marsicano, endemismo simbolo del parco.
L’idea progettuale, essendo basata sullo spostamento, continuo, delle risorse idriche dal lago di Castel San Vincenzo a quello della Montagna Spaccata e viceversa, provocherà notevoli innalzamenti ed abbassamenti delle acque contenute negli invasi artificiali, rendendo le aree di ricreazione attorno ai due bacini, per motivi di sicurezza, e non solo, inutilizzabili. Tali circostanze avranno un impatto notevole sull’economia locale, già afflitta da dinamiche di spopolamento ed invecchiamento demografico, il cui potenziale di sviluppo verrebbe ridotto drasticamente.
Per fortuna, qualche giorno prima del termine di scadenza per la presentazione delle osservazioni alcuni cittadini sono venuti a conoscenza del suddetto progetto, presentando delle rimostranze e dando vita, in poco più di una settimana, ad un coordinamento denominato NO PIZZONE II per fermare sul nascere l’omonimo progetto. Come si legge sui canali social: “il coordinamento si costituisce come entità autonoma avente l’obiettivo prioritario di contrastare il progetto di Enel Green Power per la realizzazione della mega centrale idroelettrica chiamata appunto PIZZONE ed è composto e autorganizzato da associazioni e singoli abitanti del territorio, nonché da esperti, attivisti e cittadini da tutta Italia che si battono contro ogni opera di sfruttamento e devastazione dell’ecosistema con effetti deleteri anche sulla salute.”
A ciò si aggiungono le reazioni dei comuni e di alcuni enti che, tramite dichiarazioni pubbliche, osservazioni e delibere consiliari hanno espresso parere negativo rispetto alla realizzazione del progetto. Sono state diverse le azioni e le iniziative organizzate finora dal coordinamento: si sono tenute assemblee pubbliche a Castel San Vincenzo, ad Alfedena, a Campobasso e un presidio davanti al consiglio regionale della Regione Molise. Inoltre, il coordinamento ha avuto un incontro a Pescasseroli per confrontarsi con i referenti del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e recentemente a Campobasso con il Consiglio della regione Molise per ribadire il proprio no all’opera.
L’Ente Parco, in un documento ufficiale, si è espresso il 6 settembre 2023 affermando che: “l’istanza della Società Enel Produzione Spa, presentata per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto, deve ritenersi assolutamente improcedibile”, per ragioni legate allo speciale regime di tutela e gestione dell’area protetta, al rischio di compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati e in ultimo al divieto, previsto dalla legge 394/1991, di modificazione del regime delle acque. Lo stesso Cannata, presidente del PNALM, ha dichiarato: “Alla luce di quanto rappresentato, anche formalmente non ci resta che ribadire, visto lo stato attuale delle problematiche ambientali, che urge sempre più dare senso pieno e dignità alla parola sostenibilità, intendendo nella sua accezione più forte e olistica, senza previsione alcuna della piena sostituibilità tra capitali ambientale, economico e sociale. Un risultato al quale è possibile dare seguito solamente attraverso decisioni nette e azioni programmatiche chiare.”
Stefano Orlandini, presidente di Salviamo l’Orso, associazione per la conservazione dell’orso bruno marsicano ha dichiarato: “Se il progetto dovesse andare avanti tutti gli impegni presi dalle Regioni e dal Ministero per quanto riguarda la conservazione dell’orso sarebbero stracciati, la sentenza della Cassazione a sezioni unite ripresa dal direttore del Parco per rigettare il progetto sarebbe ignorata, la tranquillità e il futuro turistico delle comunità di Pizzone, Alfedena e Castel San Vincenzo compromessi per sempre.”
Le guide ambientali escursionistiche e tutti gli operatori turistici del Molise e dell’Abruzzo esprimono il loro dissenso nei riguardi dell’intero progetto, ritenendo questo assolutamente contrario ai principi di tutela, conservazione e sviluppo sostenibile, principi contenuti nella carta costituzionale, in leggi nazionali, comunitarie e internazionali. Le guide manifestano la loro preoccupazione per l’entità dei lavori previsti nel progetto poiché andrebbero a modificare e devastare un territorio dove gli ecosistemi sono protetti.
La distruzione di un luogo così importante per il patrimonio naturalistico delle due regioni e delle comunità che lo vivono, ma non solo, andrebbe a incidere fortemente anche sulla qualità del lavoro svolto dai professionisti dell’outdoor in natura e lungo i sentieri del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Le guide GAE in accordo con le posizioni prese dal coordinamento NO PIZZONE II, da alcune associazioni molto attive sul territorio e dall’Ente Parco auspicano che il progetto venga archiviato e che si parli sempre più di come preservare, proteggere e sviluppare in modo lungimirante l’intero territorio.
C.C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA