ISERNIA – Accolta con entusiasmo l’inaugurazione della panchina rossa davanti al Pronto Soccorso del ‘Veneziale’, l’evento celebrativo organizzato dai sottoscrittori del ‘Protocollo d’intesa’ in collaborazione con la Prefettura di Isernia
Un pomeriggio importante quello del 24 novembre scorso incentrato sulla inaugurazione di una panchina rossa nello spazio antistante il Pronto Soccorso dell’Ospedale ‘Veneziale’ di Isernia. Simbolo, la panchina rossa, di un evento che si inserisce nell’ambito delle iniziative scaturenti dall’attuazione del ‘Protocollo d’Intesa per la realizzazione di strategie condivise di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere’ sottoscritto con la Prefettura d’Isernia e che ha favorito la nascita del ‘Progetto Percorso Rosa’ volto, tra le altre cose, a diffondere la cultura del rispetto della dignità della persona e della non discriminazione.
La violenza di genere è una violenza fisica, psicologica, sessuale che costituisce una violazione dei diritti umani e che va affrontata in maniera seria attraverso strumenti validi che riescano ad arginare un fenomeno tristemente esteso e che riempie ogni giorno le pagine dei giornali.
Il ‘Progetto Percorso Rosa’ vuole essere uno strumento d’aiuto concreto per coloro che si trovino a dover affrontare situazioni di violenza, maltrattamenti e abusi.
La dottoressa Angela Scungio, promotrice del ‘Progetto Percorso Rosa’ e Referente Provinciale ASReM per le attività relative al ‘Protocollo d’Intesa con la Prefettura per la realizzazione di strategie condivise di prevenzione e contrasto alla violenza di genere’ spiega che “la panchina rossa è un simbolo doloroso e abbiamo pensato di collocarla in questo luogo perché deve essere un simbolo anche di speranza e di rinascita per ogni donna vittima di violenza che decide di rivolgersi a questa Struttura. ASReM è un componente del Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Prefettura per la realizzazione di strategie condivise di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Da molti anni l’Azienda ha definito un percorso clinico assistenziale dedicato alla donna vittima di violenza e da maggio 2023 esiste un Percorso Rosa, un percorso sanitario protetto, con finalità di sostegno nei riguardi di tutte le vittime di violenza senza distinzione di genere o età. A questo proposito colgo l’occasione per ringraziare i dipendenti ASReM che, oltre ad applicare le procedure del Percorso Aziendale Clinico-Assistenziale della donna vittima di violenza e le Linee Guida Ministeriali nell’esercizio delle proprie funzioni, hanno dato disponibilità a partecipare a programmi di formazione continua e a collaborare con altre Istituzioni e Organi che lavorano sulle medesime tematiche. Si sono impegnati anche di aderire a programmi di sensibilizzazione sul territorio e di effettuare un monitoraggio sia in ambito ospedaliero che territoriale con valutazione comparativa fra grado di sensibilizzazione effettuata e rilevazione dei casi” e prosegue chiarendo che “l’accoglienza rappresenta, pertanto, la fase più complessa della relazione tra la vittima e chi l’accoglie, sia che si tratti di un operatore sanitario, di un rappresentante delle forze dell’ordine o di un operatore psicosociale. La vittima, in genere donna, “deve percepire” che ha trovato un luogo appropriato dove raccontare la propria storia ed è perciò importante che senta di potersi fidare del suo interlocutore.
L’accesso al Pronto Soccorso, tramite triage infermieristico, soprattutto nel breve tempo successivo all’aggressione subita, è una fase molto delicata e particolarmente proficua per iniziare a raccontare la situazione di maltrattamento. Esso costituisce un momento in cui è possibile:
- riconoscere la violenza
- “svelare” la violenza avvenuta
- intercettare la domanda di aiuto della vittima (non sempre esplicita)
- far fronte ad intense emozioni e molteplici bisogni della vittima
- applicare correttamente le specifiche procedure secondo le linee guida aziendali e quindi ministeriali
- fornire informazioni sui servizi del territorio e della rete antiviolenza.
Il Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Prefettura per la realizzazione di strategie condivise di prevenzione e contrasto contro la violenza di genere rappresenta una garanzia per ogni cittadino e oggi questo evento suggella l’impegno dello Stato, dell’Azienda Sanitaria e degli Ordini Professionali per la tutela di ogni vittima di violenza.”
Ancora una volta il concetto di ‘rete’ si pone come elemento essenziale a garantire in modo efficace e tempestivo un aiuto concreto alle vittime di violenza, sin dalla fase dell’emergenza accompagnandole durante tutto il percorso del supporto sanitario, sociale, psicologico.
Un percorso rosa che si rifà non al nome del colore ma a quello del fiore, simbolo di amore e anche di rinascita, perché imparare a volersi bene è il percorso più importante che conduce verso la gioia sana che restituisce la libertà.
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