VENAFRO – La Chiesa SS. Martino e Nicola ospiterà l’atteso concerto natalizio “Notte di luce, Note di Pace” diretto dal M° Fabio Palumbo con le musiche e gli arrangiamenti del pianista Marciano Oliva.
La Schola Cantorum “Lino Cappello”, nata nel lontano 1986 nella Chiesa dei Santi Martino e Nicola di Venafro ad opera di Egidio e Lidia Cappello, vanta nel suo curriculum tantissime animazioni liturgiche extra-parrocchiali avvenute in luoghi magici e speciali come la Basilica Superiore di Assisi, la Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma o come il Santuario Mariano di Pompei. Un talento, quello della Schola Cantorum che si esprime in modo generoso attraverso i concerti natalizi, come quello che avrà luogo il prossimo 16 dicembre a Venafro proprio presso la Chiesa di San Martino e Nicola che le ha dato i natali.
L’attore Gianni Di Chiaro condurrà la serata presentando il ‘Concerto di Natale’ che vedrà la partecipazione di tantissimi artisti, dal Coro ‘Padre Candido Melfi’ della Chiesa Sacro Cuore di Isernia al coro polifonico maschile ‘Amici del Canto’ di Castelromano e alla ‘Corale San Nicandro’ di Venafro. Le voci saranno quelle dei soprani Francesca De Luca e Chiara Cuzzi, del tenore M° Gian Piero Frattaruolo e la vocal solist Barbara Federici. Assieme alle voci saranno protagonisti tanti musicisti come Lorena Obiso ed Anna Aurora Grieco (violini), Marta Paoliello (violoncello), Paolo Scungio e Davide Aureli (sax), Filippo Ranieri (flauto traverso), Nicandro Rodi (tromba), Sara Aiello (arpa), Andrea Griguoli (percussioni), Andrea Nardelli Scarabeo (campane digitali), Enrico Verrecchia (basso elettrico). La direzione dei musicisti sarà affidata al Maestro Fabio Palumbo, con le musiche e gli arrangiamenti del pianista Marciano Oliva.
Una manifestazione musicale che beneficerà della partecipazione straordinaria dei ‘Bambini per la pace’.
Un’occasione speciale quella che la Schola Cantorum propone tutti gli anni, perché la condivisione del linguaggio universale che si esprime attraverso la musica permette di appropriarsi di un mondo fatto non solo di melodie e sonorità particolari ma anche di acquisire idee e messaggi importanti. Il messaggio di pace racchiuso nel titolo, ad esempio, restituisce una volontà preziosa e mai solitaria che la partitura riesce a fare propria offrendola all’ascoltatore, una vera e propria missiva per tutti coloro che non si rassegnano alle pagine bieche di questi ultimi anni che paiono consacrati alla bruttezza. Un monito di speranza che può condurre a possedere la forza necessaria a ribellarsi alle storture della Storia.
Federica Passarelli
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