Tra passione, lavoro e università: la carta del gaming per cambiare l’economia

Tra passione lavoro e università la carta del gaming per cambiare l’economia
Smaltimenti Sud
mama caffè bar venafro
stampa digitale pubblicità black&barry venafro
Boschi e giardini di Emanuele Grande
La Molisana Natale plastica

Non solo una semplice passione, ma sempre di più un lavoro e, spesso, anche un ambito di ricerca. Il gaming si sta scrollando di dosso l’etichetta generalista di banale attività ludica, qualcosa da relegare al campo degli hobby, del tempo libero, delle passioni, ed è sempre di più al centro delle analisi economiche, sociali, culturali e didattiche.

Il settore del gaming, infatti, è il nuovo protagonista della scena economica, crea nuova occupazione, genera posti di lavoro e soprattutto figure professionali che non si erano mai viste prima. Proprio per questo le accademie e le università devono restare al passo con i tempi: sono triplicati i corsi di laurea, triennale o magistrale, in Digital Entertainment, in Ingegneria dell’informazione per videogame e realtà virtuale, per Gaming Design e così via. Un settore, insomma, in continua espansione e che può essere utilizzato anche in battaglie epocali, come quella per il contrasto al riscaldamento climatico e per il benessere del nostro pianeta.

Proprio a questo obiettivo è stata rivolta l’iniziativa comunitaria e-CREHA, un’attività di formazione che si è svolta presso Technische Universiteit Eindhoven e che ha visto coinvolti studenti e docenti di tutta Europa. Alla campagna di formazione ha risposto anche Unimol, l’Università del Paese, e tra gli intellectual output c’erano non solo le analisi di buone pratiche nell’ambito della resilienza al clima del patrimonio culturale ma soprattutto lo sviluppo di materiali didattici, ad esempio proprio i digital games, da destinare alla sensibilizzazione sul tema.

Dagli atenei alla vita di tutti i giorni, il peso del gaming è ormai sotto gli occhi di tutti. Gli ultimi dati parlano di oltre 14 milioni di appassionati in Italia, per un giro d’affari veramente importante. Stessa cosa che si riscontra nel gambling, il segmento del gioco pubblico e legale gestito in Italia dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. Una filiera che garantisce gettito erariale costante e particolarmente oneroso e che offre migliaia di posti di lavoro. Una filiera che adesso, però, rischia. Il nuovo bando delle concessioni agli operatori di gioco, infatti, introduce paletti e limiti particolarmente stringenti (si parla, ad esempio, di una riduzione di oltre 50 società dal pacchetto). L’allarme, partito nelle scorse settimane dalle associazioni di categoria e dai rappresentanti delle imprese, è che questa nuova norma possa bloccare lo sviluppo e la crescita dell’intero settore.

Un rischio che non può di certo correre l’Italia, un paese che deve invece spingere sull’innovazione e sul futuro della propria economia. Passando per settori spesso sottovalutati ma in grande sviluppo, come quello del gaming.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Facebooktwittermail

PUBBLICITA’ »

momà
Colacem Sesto Campano
fabrizio siravo assicurazioni

resta aggiornato »

WhatsApp Molise Network

seguici »

Facebooktwitteryoutubeinstagram

PUBBLICITA’ »

momà
Colacem Sesto Campano
fabrizio siravo assicurazioni

resta aggiornato »

WhatsApp Molise Network

seguici »

Facebooktwitteryoutubeinstagram

aziende in molise »

Edilnuova Pozzilli
Esco Fiat Lux Scarabeo
Agrifer Pozzilli
Bar il Centrale Venafro
error: