CAMPOBASSO – Stop al Commissariamento nella sanità e intervento dello Stato a ripianare il disavanzo finanziario del Molise.
L’assessore regionale ai rapporti con i Ministeri per l’attuazione del Piano di rientro alla Riforme istituzionali, al Coordinamento fondi europei, PNRR, Politiche di coesione, Rapporti con i Ministeri per l’attuazione del piano di rientro sanitario della Regione Molise, ha incontrato oggi la stampa a cui ha illustrato una sua lunga relazione al riguardo e suggerendo le azioni da intraprendere concretamente con il Governo centrale attraverso una larga partecipazione politica che sembra orientata ad aderire alla proposta.
«Dopo tanti anni di appelli alla sinistra in cui come governo di centrodestra si chiedeva di fare fronte comune a Roma per l’ingiustizia che stava subendo il Molise per il rientro dal disavanzo sanitario, finalmente oggi quella stessa sinistra sembra aver capito il reale problema della sanità.
Dopo aver messo sotto accusa il sistema ospedaliero regionale, oggi ci si accorge che da 15 anni il sistema sanitario regionale è gestito da Roma producendo maggiori debiti e inefficienze.
È in questa direzione che sta andando il mio lavoro, in sintonia con il presidente della Regione, per raggiungere l’obiettivo di far sì che questo disavanzo, che non dipende dal Molise, non pesi più sui cittadini molisani. Un rientro dal disavanzo ritenuto dalla stessa Corte Costituzionale nella sentenza 20 del 2023 è definita “l’anomalia di un commissariamento della sanità regionale che si protrae da oltre 13 anni”. A questo si aggiunga anche il fatto che il Molise deve pretendere il rispetto dei propri diritti anche verso l’applicazione del decreto Balduzzi dal momento che viene disatteso da tutte le regioni d’Italia nel silenzio complice dello Stato.»
Iorio con numeri alla mano dimostra come non si è riusciti a colmare il deficit nel corso degli anni.
«Come emerge dall’ultima riunione di verifica del tavolo tecnico del 18.4.2023, la Situazione economico finanziaria della Regione Molise al IV trimestre 2022 presenta un disavanzo di 43,507 mln di euro. Dopo il conferimento delle aliquote fiscali preordinate dal Piano di rientro alla copertura del disavanzo sanitario, pari a
complessivi 20,623 mln di euro, residua un disavanzo sul IV trimestre 2022 di 22,884 mln di euro. Tuttavia in considerazione della perdita 2021 e precedenti portata a nuovo, pari a 115,607 mln di euro, la perdita complessiva non coperta al 31/12/2022 è pari a 138,491 mln di euro.
Nonostante le drastiche limitazioni che hanno investito la Regione Molise e il Sistema sanitario regionale a seguito dell’adozione del piano di rientro e del lungo commissariamento, il disavanzo non si è risolto e permangono le criticità che incidono sul soddisfacimento del fabbisogno assistenziale e dei livelli essenziali di assistenza.
Quindi, dal punto di vista finanziario, l’esperienza ultradecennale del Piano di Rientro e del commissariamento in Molise ha dato risultati inequivocabili in termini di incapacità di ridurre il disavanzo, atteso la mancata compressione dello stesso.
L’anomalia del lungo commissariamento molisano (come per altro per il vicino sistema calabrese) è stata più volte messe in risalto anche dalla Corte Costituzionale.»
Cosa ha detto la Corte dei Conti. Una voragine finanziaria che cresce e si alimenta anno dopo anno.
«Del resto, la Corte ha già affermato in diverse occasioni – ha continuato Iorio – che «il lungo protrarsi del commissariamento costituisce un sintomo negativo dell’andamento di questo processo, cosicché si accentua l’esigenza di soluzioni strutturali univoche ed efficaci e del rigoroso rispetto delle regole. Nel caso del Molise, la contrazione, tutt’altro che temporanea, delle competenze regionali nelle materie di tutela della salute e coordinamento della finanza pubblica è stata, a distanza ormai di 14 anni, produttiva di effetti pregiudizievoli sulla sanità molisana, tanto che non vi è stata una effettiva rispondenza delle misure adottate allo scopo perseguito di “risanamento del servizio sanitario” e soprattutto di tutela del “rispetto dei livelli essenziali di assistenza in ambito sanitario».
«Gli abitanti del Molise stanno da oltre un decennio tentando di colmare una voragine finanziaria che cresce e si alimenta di anno in anno. Tuttavia a fronte di questi “sacrifici finanziari”, i medesimi cittadini non godono però di servizi sanitari adeguati con la conseguenza che l’intervento del potere statale (art. 120 Cost. – commissariamento) non ha in questo caso concretizzato il suo effetto.
Nel caso del Molise l’intervento statale, da un lato, non ha concretizzato (dopo 14 anni) le esigenze unitarie della Repubblica (compromesse dalla realtà istituzionale sostituita) e, dall’altro, non si è caratterizzato per una necessaria temporaneità e cedevolezza dell’intervento sostitutivo.
In ragione di tale cornice e conclusivamente il lavoro di questo governo regionale è volto a modificare la normativa statale in materia (articolo 2, commi 76 e ss. della l. 191/2009) con l’uscita della Regione Molise dal piano di rientro e dal commissariamento e con ripiano dello Stato centrale del disavanzo (o di una percentuale dello stesso non inferiore al 90%) atteso che lo Stato non può mancare di raggiungere l’effetto utile e la Regione Molise non può essere sospesa sine die degli ordinari meccanismi di responsabilità politica e del relativo potere di controllo degli elettori locali, per effetto del cronicizzarsi della sostituzione governativa agli organi politici regionali.»
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