VENAFRO – Sforamenti fuori legge per il PM10 e il PM2.5, le polveri sottili che non danno nessuna tregua natalizia ai cittadini della Piana di Venafro.
Si potrebbe definire come una cronaca degli sforamenti annunciati quella che ha preso forma negli ultimi giorni di un anno decisamente messo a dura prova dal punto di vista delle tante perdite subìte a causa del cancro. Un bollettino di guerra che non lascia spazio alla fantasia, perché ciò che accade in questo spazio martoriato del Molise, difficilmente potrebbe scaturire dall’immaginazione di un regista di drammi.
Gli ultimi dati forniti dal sito dell’Arpa Molise risalgono al 28 dicembre e ciò che rivelano è una situazione completamente temibile eppure non inedita: per il PM10 il valore limite della media giornaliera prevista dalla legge deve essere pari a 50 ug/m³, mentre la centralina Venafro2 ha registrato un valore pari a 69 ug/m³ con 49 sforamenti a fronte dei 35 annuali previsti. Per quanto riguarda il PM2.5 la centralina Venafro2 ha registrato una media giornaliera di 51 ug/m³ (contro i 19 di Termoli e i 21 di Campobasso), mentre il valore limite annuale deve essere pari a 25 ug/m³.
Non è la prima volta che vengono raggiunti simili valori e questo la dice lunga sulla totale mancanza di interventi reali volti ad arginare un fenomeno tanto rischioso quanto subdolo che mette a repentaglio la vita di tutti i cittadini della Piana.
A gennaio, secondo quanto annunciato qualche settimana fa dal primo cittadino di Venafro Alfredo Ricci, sarà organizzato un consiglio comunale monotematico sull’ambiente. Ci si augura davvero che da questo consiglio monotematico possano partire sul serio delle soluzioni concrete, in grado di rivoluzionare una situazione tanto gravosa che non ammette più riserva alcuna, né attese, né sproloqui inutili. Occorre tutelare il diritto alla salute, non si può più tergiversare nell’attesa che arrivi Godot.
Federica Passarelli
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