VENAFRO – Scampato pericolo per l’Istituto scolastico ‘Don Giulio Testa‘ che non rischia più la soppressione.
Dopo il rinvio di fine anno stamattina si è tenuto il primo Consiglio Regionale del 2024 che tra i diversi punti all’ordine del giorno ha indirizzato l’attenzione sul Piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2024-2025, già preso in considerazione nella precedente seduta dell’Assemblea tenutasi appunto il 28 dicembre scorso. Durante l’incontro di questa mattina è stato dunque approvato, a maggioranza con 12 voti favorevoli e 4 contrari, il provvedimento che di fatto vede salva l’autonomia dell’Istituto scolastico ‘Don Giulio Testa’ di Venafro, con buona soddisfazione del sindaco Alfredo Ricci, il quale aveva ritenuto sin da subito una scelta sbagliata quella della Giunta Regionale di proporre al Consiglio la soppressione dell’autonomia scolastica dell’Istituto in questione, e non solo su un piano di difesa del territorio ma perché una decisione del genere avrebbe intaccato senza mezzi termini quello che è l’obiettivo rivolto alla crescita formativa dei ragazzi.
“La decisione del Consiglio Regionale che consente all’Istituto Comprensivo “Don Giulio Testa” di conservare l’autonomia scolastica rimette le cose a posto – afferma il primo cittadino -. Vengono rispettati l’iter procedurale previsto dalla legge, le linee guida regionali dello scorso novembre e il parere inizialmente dato dall’Ufficio Scolastico Regionale. L’errore, da ogni punto di vista, sarebbe stato commesso se si fosse insistito nella scelta di sopprimere il Testa facendone, oltre tutto, uno spezzatino tra il Pilla e il Giordano. Soprattutto questa decisione tiene conto delle esigenze scolastiche e formative degli alunni, che nel “Don Giulio Testa” hanno un valido e determinante riferimento di prospettiva, prima ancora che delle esigenze territoriali, che sicuramente vanno rivendicate. Bene abbiamo fatto a denunciare, anche a mezzo stampa, gli errori che si stavano per commettere con la forzatura sbagliata della proposta iniziale. E bene abbiamo fatto anche ad appellarci ai singoli Consiglieri Regionali, che hanno saputo valutare la vicenda e gli interessi scolastici in gioco, anche sulla base di alcune considerazioni che ho avuto modo di condividere con molti di loro e comunque alla luce della normativa applicabile e della documentazione agli atti. Voglio, pertanto, ringraziare i Consiglieri Regionali che si sono impegnati per riportare la questione nei corretti binari e quelli (la sola maggioranza di centrodestra) che hanno votato a favore di un piano di dimensionamento scolastico equilibrato. Ovviamente dobbiamo anche ricordare che la questione non è chiusa definitivamente, perché nel prossimo biennio bisognerà comunque procedere a ulteriori tagli se i parametri resteranno quelli attuali. Sono parametri assurdi, perché dimensionare le autonomie scolastiche su una media di 900 alunni è fuori dalla realtà dei territori. Per questo spero che ci sia modo di rivedere a livello legislativo questi parametri, già attenuati (sia pur in via temporanea) nei giorni scorsi con il decreto milleproroghe, che ha aiutato a evitare che in questa fase si commettessero gli errori che all’inizio si stavano per fare. Se, però, – conclude il Sindaco – i parametri dovessero restare quelli attuali, dovremo lavorare a soluzioni ragionate, che siano attente a tutte le esigenze del territorio e soprattutto a quelle scolastiche e formative, che hanno bisogno di stabilità nel tempo e di offerta formativa qualificata”.
Per la prossima annualità scolastica 2024-2025 paiono dunque scongiurate soppressioni, unificazioni tra scuole e aggregazioni varie che avrebbero comportato sicuramente delle complicazioni a livello di sovraffollamento e di qualità della didattica, tutti aspetti negativi che avrebbero pesato sulla reale soddisfazione del diritto allo studio.
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