Venafro, manifestazione del “Giordano” contro l’inquinamento: «Ci avete rotto i polmoni»

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VENAFRO – Manifestazione degli studenti dell’Istituto Omicomprensivo “A.Giordano” questa mattina a Venafro. “Ci avete rotto i polmoni», così ha scritto su un mega striscione la gioventù studentesca scesa in piazza per proporre quesiti e ottenere risposte concrete dalle istituzioni contro l’inquinamento.

Un corteo silenzioso, perché così avrebbe assunto le sembianze di un corteo funebre. Questa la similitudine scelta dal presidente del Comitato Studentesco Antonio Franchitti. Una provocazione, poi scalzata dall’intenzione concreta che ha messo in moto l’iniziativa dei giovani studenti: la consapevolezza e l’importanza del dover agire a tutti i costi, la non arrendevolezza dinanzi ad una situazione che sì, è più che decennale – come è stato ripetuto tante volte e da diverse parti nel corso degli interventi – ma non per questo votata all’assuefazione, perché non sono più ammesse ulteriori distrazioni, i ripetuti ritardi ingiustificati e gli snervanti pollici che l’uno contro l’altro girano a vuoto in attesa che si risolva il problema.

Il corteo, partito dall’Istituto ‘A. Giordano’, ha attraversato Corso Campano, proseguito per Via Caserta ed è poi giunto in Piazza Vittorio Veneto dove le parole dei ragazzi hanno rotto il silenzio e sono divenute pietre, secondo quel concetto espresso da Carlo Levi, perché esse hanno segnato la dicotomia evidente tra quel lassismo adulto che caratterizza la maggior parte della popolazione e l’ardore appassionato col quale i ragazzi hanno elaborato all’unisono un’unica veritiera intenzione: quella di non voler mollare la presa nonostante tutto. Nonostante tutte quelle difficoltà che sono state messe in evidenza dai sindaci di Montaquila, di Pozzilli e di Sesto Campano, le autorità che hanno accolto l’invito dei giovani studenti. Le stesse difficoltà che ha indicato il primo cittadino di Venafro Alfredo Ricci, il quale rispondendo alla domanda postagli da una studentessa sul perché ci trovassimo in questa situazione, ha affermato che diversi sono stati i motivi, ad esempio la sottovalutazione del problema, la diversa sensibilità nell’affrontare la questione e le conoscenze scarse che in passato hanno determinato scelte sbagliate, aggiungendo che il Comune stesso si impegna nel cercare di sbrogliare la matassa e che anzi “fa di tutto ma non basta”.

Venerdì mattina alle ore 10:00 ci sarà un incontro in Prefettura in vista del tavolo monotematico sulla questione ambientale della Piana di Venafro e mentre vanno componendosi le parole di quest’articolo la tabella pubblicata sul sito dell’Arpa Molise indica già quanti sforamenti si sono verificati a Venafro dall’inizio dell’anno sino ad oggi: ben 4 superamenti giornalieri del PM10, a fronte dei superamenti pari a zero di Campobasso, Termoli, Vastogirardi e Isernia.

Dagli interventi che si sono susseguiti durante l’incontro di stamattina si è delineata una vaga certezza, quella che cammina sul filo di lana e che va consacrata attraverso gli ennesimi controlli affidati alle centraline: non si può e non si deve puntare il dito solo verso il traffico che, ricordiamo, rappresenta per il 5% la causa dell’aria insalubre che avvolge l’intera Piana (secondo i dati ISPRA).

Il Comitato Studentesco ha promesso battaglia, ha stipulato una sorta di patto con le persone presenti al corteo e chi scrive non può che affidarsi all’impeto costruttivo che caratterizza le future generazioni, custodi preziosi del tempo presente nonché valide menti in grado di abbattere quell’antico detto, quel laconico e inoperoso “lassa sta u munn com ze trova” che riecheggia indisturbato in questa parte d’Italia. Una vecchia e flaccida rassegnazione all’immutabilità che merita di incontrare invece sulla sua strada l’entusiasmo e la voce di una bambina come Sofia, una piccola paladina dell’ambiente che dall’alto dei suoi dieci anni stamattina ha saputo scuotere le coscienze e le emozioni intabarrate tra le passioni tristi.

Federica Passarelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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