CAMPOBASSO – I problemi delle Associazioni volontarie del 118 e la Croce rossa, insieme ad una serie di problematiche che evidentemente non aiutano in questo momento a dare sostegno e attrattività alla sanità locale con gravi ripercussioni sui malati e sui cittadini che accedono alla sanità pubblica, sono stati affrontati dall’assessore Iorio che così ha commentato il confronto con una parte di addetti ai lavori tracciando le linee operative per il futuro.
“Ieri pomeriggio alla sede dell’assessorato di via XXIV Maggio a Campobasso ho approfondito, insieme al direttore amministrativo dell’Asrem la dottoressa Matarante, i forti disagi che affrontano quotidianamente le associazioni volontarie del 118 e la Croce Rossa Italiana che da tempo avevano chiesto un incontro.
Ho toccato con mano le difficoltà in cui versa la rete dell’emergenza in Molise che va assolutamente riformata. A partire proprio dal servizio del 118 per il quale non bastano bandicelli caldi che servono solo a superare qualche mese di difficoltà, ma va riorganizzato e strutturato utilizzando strumenti moderni quali la telemedicina, ambulanze attrezzate e strumenti di ricerca avanzati attraverso ogni possibile premialità.
Anche con provvedimenti regionali, nazionali o europei.
Solo così è possibile attrarre giovani medici preparati sostenuti anche da una formazione gratuita, da facilitazioni abitative e da vantaggi fiscali nei limiti delle possibilità della regione. In altre parole occorre creare in Molise una rete dell’emergenza adeguata e funzionante, come esiste in altre regioni d’Italia.
Questo vuol dire prevedere l’emergenza cardio e neurochirurgica, la rete dell’ictus sul territorio regionale con il potenziamento di un trauma center ortopedico. Perché questo avvenga i tre punti di emodinamica a Campobasso, Termoli e Isernia sono indispensabili per conservare il diritto dei cittadini ad una terapia rapida ed efficace.
Soprattutto per una malattia particolarmente frequente in Molise come l’infarto e visti anche gli ingenti e recenti finanziamenti per nuove attrezzature radiologiche.
Il servizio dell’emergenza è stato costruito negli anni superando enormi difficoltà e non è consentito a nessuno metterlo in discussione.
Superata la fase dei piani di rientro con i tagli, pensiamo alla fase di rilancio delle strutture pubbliche.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA