Venafro, l’Auser presenta nella Palazzina Liberty l’ultimo libro di Paolo De Chiara: ‘Una vita contro la camorra’

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VENAFRO – Nell’ambito delle iniziative organizzate dall’Auser sarà presentato nella Palazzina Liberty il libro del giornalista e scrittore molisano Paolo De Chiara.

Scrittore e giornalista molisano, Paolo De Chiara ha scelto di modellare il suo talento letterario e trasformarlo in uno strumento attivo attraverso il quale affrontare e combattere quelle realtà amare tanto diffuse nella nostra Penisola che meritano di essere contrastate altresì con l’arma della scrittura e della diffusione culturale della legalità.

L’interesse di Paolo De Chiara verso la l’educazione alla legalità tesa a formare cittadini consapevoli e giovani motivati a riscattare i principi di solidarietà e giustizia risale a una dozzina di anni fa, quando sceglie di affiancare alla professione di giornalista l’attività di scrittore, intendendola come una vera e propria missione a sostegno della verità. Così nel 2012 pubblica un libro che raccoglie il risultato di una intensa attività di ricerca sul caso mafioso che ha riguardato Lea Garofalo, una testimone di giustizia che pagò con la vita il coraggio di ribellarsi agli uomini del clan urlando il suo lapidario ‘no’ alla ‘ndrangheta. La coscienza morale per una cultura della legalità e il senso di giustizia che hanno guidato De Chiara nelle sue scelte di carattere letterario giornalistico orientate a portare a compimento il suo innato talento di attivista, l’hanno inevitabilmente condotto ad interessarsi anche al fenomeno dell’inquinamento, un problema terribilmente sentito ed estremamente complesso che notoriamente coinvolge questa porzione di territorio italiano. Nel 2013 infatti viene dato alle stampe il libro ‘Il veleno del Molise. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici’, una inchiesta corposa che ha consentito al giornalista di denunciare la presenza di infiltrazioni mafiose anche nella sua terra natìa considerata, fino a quel momento, una culla verde, un’isola felice immune dalla corruzione malavitosa, un luogo tranquillo in cui far crescere i propri figli secondo i dettami della spensieratezza.

De Chiara invece ha preferito aprire il vaso di Pandora e liberare le malvagità nascoste in quella che per dimensione è considerata la penultima regione d’Italia. Dunque, come si è sostenuto qualche rigo più su, è una vera e propria missione quella dello scrittore isernino, il quale ancora una volta decide di dar voce nel suo nuovo libro alla verità e alla giustizia, narrando la storia di un cittadino italiano che coraggiosamente ha sfidato un ingegnoso sistema di corruzione criminale.

Così, venerdì 19 gennaio alle ore 17:30, l’Auser Cultura di Venafro – beneficiando degli interventi del Dottor Carlo Fucci, Procuratore della Repubblica di Isernia e di Vincenzo Cimino, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise – presenterà nella cornice unica della Palazzina Liberty  quella che non può propriamente definirsi una fatica letteraria ma piuttosto l’espressione di un talento vorticoso che trova la sua naturale valvola di sfogo nell’imprimere nero su bianco l’evidente realtà delle cose, una realtà meritevole di essere conosciuta e di essere offerta ad un pubblico vasto.

Il libro ‘Una vita contro la camorra‘ edito da Bonfirraro e impreziosito dalla prefazione di Pino Finocchiaro – giornalista Rainews – racconta “le minacce, le intimidazioni, le pressioni e le violenze subite dal protagonista, dirigente di un’impresa di costruzioni, che ha avuto il coraggio di sfidare un sistema corrotto e criminale, che coinvolgeva non solo i clan camorristici, ma anche i vertici dello Stato e dell’impresa”. L’opera è “un atto di accusa contro l’indifferenza e la complicità di chi ha permesso che il Paese delle mafie continuasse a prosperare, a discapito della sicurezza e della legalità. È anche un atto di speranza e di fiducia in chi, come il testimone, non si è arreso e ha lottato per la verità e la giustizia”. Paolo De Chiara afferma inoltre che “attraverso le pagine di ‘Una vita contro la camorra’, ho voluto dipingere un quadro dettagliato di un percorso pericoloso, in cui ho denunciato le gravi carenze strutturali che minacciavano e minacciano la vita dei cittadini italiani. Ho svelato, attraverso il protagonista del libro, un vero testimone di giustizia, un sistema corrotto che coinvolge la camorra, la politica e l’imprenditoria, mettendo in luce i profitti illeciti e i legami con figure di spicco nel mondo istituzionale e camorristico”.

La ricerca della verità e il dovere di giustizia sono quei valori ineguagliabili che il magistrato Giovanni Falcone attribuiva alle idee e alle tensioni morali capaci di camminare sulle gambe di altri uomini. Lo sono anche un atto di denuncia del cittadino contro la criminalità organizzata e la sua narrazione tra le pagine di un libro.

Federica Passarelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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