Sequestro preventivo, Procura della Repubblica “Truffa aggravata ai danni dello Stato e fatturazioni per operazioni inesistenti per circa 16,5 mil/euro”

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CAMPOBASSO – Sequestro di crediti di imposta giacenti sui cassetti fiscali di numerose società e persone fisiche per oltre 16 milioni di euro.

La nota della Procura della Repubblica di Campobasso a firma del Procuratore dott. Nicola D’Angelo rivela “Nella giornata del 18 gennaio personale della Guardia  di Finanza di Campobasso sotto la direzione di questa Procura della Repubblica ha dato esecuzione  a seguito di apposito provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Campobasso al sequestro di crediti di imposta giacenti sui cassetti fiscali di numerose società e persone fisiche in relazione ad ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e fatturazioni per operazioni inesistenti per circa 16,5 milioni di euro.

Di fatto il provvedimento rappresenta l’epilogo di complesse indagini svolte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Campobasso in stretto coordinamento con questo Ufficio Giudiziario che permetteva di svelare un articolato sistema di fraudolento perpetrato mediante l’utilizzo coordinato della contabilità di taluni soggetti economici (aventi sedi anche in Molise) finalizzato a simulare la sussistenza dei requisiti necessari per l’ottenimento delle agevolazioni previste dal D.L.34/2020(c.d.Decreto rilancio) e la costituzione di ingenti crediti d’imposta fittizi sulle citate piattaforme telematiche.

All’esito delle attività di indagine, tra l’altro, venivano deferiti all’A.G. gli amministratori di fatto, residenti nella provincia di Benevento, di due società con sede nel capoluogo, per la creazione dei falsi crediti d’imposta per complessivi 12,5 milioni di euro con la successiva cessione dei medesimi a favore di soggetti giuridici conniventi e la parziale monetizzazione degli stessi presso Poste italiane spa totalmente ignara dell’illecita provenienza.

Oltre ai suindicati crediti il Gip accoglieva altresì la richiesta  di questa Procura dell’ulteriore misura di sequestro preventivo, in via diretta funzionale alla confisca, anche nella forma per equivalente di immobili quote societarie e disponibilità finanziarie per circa 4 milioni di euro nei confronti di 3 persone fisiche collegate al contesto investigativo.

In particolare il sequestro preventivo – conclude la nota della Procura – disposto sui beni nella disponibilità degli indagati volto a conservare il profitto del reato ai fini della successiva confisca, si inserisce nel contesto delle linee di intervento di questa Procura della Repubblica volta alla repressione dei reati da realizzarsi non soltanto intervenendo sui presunti autori ma anche aggredendo i beni che ne costituiscono il profitto; questo in un’ ottica di deterrenza e di recupero alla collettività di quanto illecitamente acquisito, avvalendosi del contributo specialistico della Guardia di Finanza.

Il procedimento è tutt’ora nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali gli indagati potranno esperire in ottica difensiva tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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