CAMPOBASSO – Gravemente indiziato di violenza e maltrattamenti sull’ex compagna. Il Giudice per le indagini preliminari condividendo la richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso, ha deciso l’applicazione del cosiddetto “braccialetto elettronico” ad un uomo di 46 anni.
Su tanto un comunicato della Procura della Repubblica di Campobasso a firma del Procuratore dott. Nicola D’Angelo spiega “Nella giornata di martedì 13 febbraio i Carabinieri di Trivento hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta di questa Procura della Repubblica per l’applicazione della misura cautelare prevista dal combinato disposto di cui agli art.273 274 275 bis e 282 ter C.P.P.- del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
La misura in questione è stata applicata ad 46enne gravemente indiziato del reato di atti persecutori perpetrati nel tempo con minacce gravi indirizzate alle ex compagna culminate con una grave aggressione fisica. Invero dalla decisione di interrompere il rapporto sentimentale, non condivisa ed accettata dall’uomo, questi ha iniziato a porre in essere una serie di comportamenti vessatori che hanno creato un perdurante stato di agitazione nella vittima. Le minacce erano diventate sempre più significative sia per il tono degli audio inviati che per il contenuto ed infine, durante l’ennesima discussione l’uomo aveva colpito la donna al volto con diversi schiaffi e tirate di capelli costringendola a fuggire e trovare riparo da un parente.
L’attività investigativa esperita dai Carabinieri coordinati da questa Procura ha consentito di ricostruire il fatto anche attraverso alcune testimonianze raccolte tra i conoscenti della vittima. Il Gip condividendo le richieste di questa Procura, ha ritenuto indispensabile l’applicazione delle particolari modalità di controllo previsto dall’art. 275 bis c.p.p. tanto che all’uomo è stato il c.d. braccialetto elettronico che consentirà una più agevole vigilanza monitorando eventuali avvicinamenti alla vittima in un raggio d’azione inferiore al chilometro.
La vicenda in questione rappresenta l’ennesimo episodio di una tipologia delittuosa che emerge sempre più ricorrente ed il cui contrasto capillare tra gli obiettivi di questa Procura è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati tant’è vero che nell’anno in corso numerose sono state le attività di indagine inerenti al c.d. Codice rosso trattate dai Carabinieri e reparti dell’Arma dislocati nel territorio della Provincia di Campobasso.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali l’indagato potrà esperire nell’ottica difensiva tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA